di Elisa Fornasini
“Musica per Federico. Per ricordare Federico Aldrovandi, perché non accada mai più”. È questo il nome del concerto in memoria di Aldro che si svolgerà domani, sabato 21 settembre, all’Ippodromo di Ferrara. Luogo più che mai significativo: è li che il diciottenne ferrarese è stato ucciso durante un controllo di polizia il 25 settembre 2005. Sono passati otto anni da quella tragedia ma la famiglia e gli amici non hanno mai smesso di combattere. Così è nata l’associazione Federico Aldrovandi Onlus che si propone di “legare il nome di Federico a qualcosa di bello ed eterno: l’arte”. Il desiderio della madre, Patrizia Moretti, si è avverato: è già il secondo anno che viene organizzato questo concerto ma la speranza è che “diventi un appuntamento fisso, per passare insieme a chi ha Federico nel cuore una giornata in mezzo alla musica e al ricordo in una chiave diversa, positiva e serena”.
La volontà e la tenacia di questa associazione, unita a una raccolta fondi online per sostenere l’evento, ha ripagato gli sforzi fatti. Sono ben dieci gli artisti che si susseguiranno sul palco dell’ippodromo, dalle 16 all’una di notte. Da ‘I Nuovi Ranti’ alla band ferrarese indie rock ‘Dubby Dub’ passando per il genere ska/punk degli ‘Hate the Nation’. Senza dimenticare ‘Majakovich’, trio famoso per le numerose collaborazioni con gli ‘Afterhours’. I solisti a calcare le scene saranno il musicista poliedrico Andrea Dodicianni, il songwriter Alessandro Fiori e Andrea Appino, cantautore e frontman degli ‘Zen Circus’. Tra le esibizioni più attese quella degli ‘Strike’, storica band ska di Ferrara attiva dal 1986 che si riunirà appositamente per l’evento, della cantante romana Marina Rei e di Massimo Bubola, cantautore veronese conosciuto anche per aver affiancato in diversi lavori Fabrizio De André. Inoltre il concerto sarà presentato da Mauro Casciari di “Le iene”.
“Non si faranno dei grandi discorsi – annuncia mamma Moretti – ma sarà un pomeriggio tutto all’insegna della musica, con molti artisti coinvolti nel sociale e che hanno preso a cuore la causa di Aldro”. Sono infatti tante le canzoni ispirate alla storia di Federico: da “Che male c’è”, scritta da Valerio Mastandrea e cantata da Marina Rei all’istant song di Massimo Bubola “Quante volte si può morire e vivere”. Famosa anche “La luna di Ferrara” cantata dai Modena City Rambles che non hanno potuto partecipare quest’anno a causa di altri impegni lavorativi, ma hanno già dato la loro adesione per il futuro.
“Rispetto allo scorso anno sono aumentati gli artisti locali e conosciuti a livello nazionale” commenta il vicesindaco Massimo Maisto, che ricorda che l’amministrazione ha dato il patrocinio per l’iniziativa e ha offerto lo spazio logistico. “L’unico antidoto contro gli abusi di potere è un’opinione pubblica informata – continua l’assessore alla Cultura – e la spinta non riguarda solo punire i colpevoli ma informare, riconoscere, ricordare, per fare in modo che questi episodi non ricapitino più”. L’invito del vicesindaco è di assistere al concerto per “testimoniare fisicamente la partecipazione”.
Ma l’impegno sociale non finisce qui. “La nostra associazione non ha solo lo scopo di commemorare Aldro, ma anche di tenere alto l’interesse contro questi eventi di abuso di potere” ricordano Andrea Boldrini e Matteo Parmeggiani, rispettivamente vicepresidente e segretario dell’associazione. La neo onlus si è infatti prefissata di utilizzare la cultura come veicolo per sensibilizzare sul tema della giustizia e per promuovere la richiesta di introduzione del reato di tortura nel codice penale italiano. Per questo durante il concerto si raccoglieranno le firme per le 3 leggi di iniziativa popolare su tortura, carcere e droghe.
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