Attacchi fuori misura contro la Kyenge e il Pd boicotta la festa del Pdl. Dopo le dichiarazioni del consigliere provinciale Di Martino sul ministro all’integrazione, Paolo Calvano e Sergio Guglielmini decidono di non presentarsi al dibattito alla Festa dei Giovani berlusconiani di Poggio Renatico.

“Le opinioni e i giudizi sulla ministra Kyenge – argomentano il segretario provinciale e il capogruppo in Provincia dei democratici in una lettera – sulla sua persona come sulle sue azioni stanno ormai assumendo toni e contenuti inaccettabili. Ognuno pensa di poter parlare di lei senza porsi quei limiti che il rispetto per ogni essere umano impongono e nemmeno quelli che le regole condivise prevedono nei confronti di un alto rappresentante delle massime Istituzioni nazionali. Altrettanto inaccettabile ci pare essere la pretesa di affrontare temi importanti come le possibili riforme sulla cittadinanza con dichiarazioni ultimative e vagamente ricattatorie”.

Di Martino, prendendo spunto dalla proposta di sostituire a livello anagrafico le parole“padre” e “madre” con “genitore 1″ e “genitore 2″, aveva avvertito il ministro: “non venga ad offendere oltre la nostra storia e la nostra tradizione con dichiarazioni simili nella prossima sua prevista venuta nella nostra città, perché in tal caso sarebbe da considerare persona non gradita”.

“Per questo, pur dispiaciuti – aggiungo i due esponenti Pd -, siamo costretti a rinunciare alla nostra partecipazione alla Festa dei Giovani del Pdl di Poggio Renatico: le parole recentemente pronunciate da Di Martino ci fanno capire che le condizioni di un confronto aperto e leale, che consenta alle forze politiche ferraresi di differente ispirazione di discutere proficuamente sul futuro del nostro Paese, non esistono”.

I due erano attesi al dibattito su “Energia, rifiuti ed ambiente”, al quale sono invitati lo stesso Di Martino, la coordinatrice provinciale Udc Neda Barbieri e il consigliere regionale del Pdl Mauro Malaguti. “Ce ne rammarichiamo, ma non possiamo che scegliere di testimoniare, con la nostra “defezione”, la nostra vicinanza umana e politica alla ministra Kyenge”.