Economia e Lavoro
17 Luglio 2013
Disoccupazione nel territorio provinciale arriva all’11,1%, emergenza per gli over 40 senza lavoro

Lavoro, siamo ormai in fase di recessione

di Redazione | 3 min

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“La situazione è peggiorata, siamo ormai passati ad una fase di recessione”, è il laconico commento dell’assessore provinciale alle politiche e ai servizi per il lavoro Caterina Ferri durante la presentazione dei dati relativi alle dinamiche sul mercato del lavoro e all’andamento della disoccupazione sul territorio provinciale per l’anno 2012.

A leggerli, quei dati, c’è effettivamente poco da stare allegri. Nel 2012 si riducono di 2 mila 292 unità i posti di lavoro a tempo pieno e indeterminato nel settore privato, aumenta il precariato grazie all’aumento di contratti part-time a tempo determinato. Cresce il numero di lavoratori posti in mobilità e il tasso di disoccupazione nel territorio provinciale arriva all’11,1% – valore decisamente più alto rispetto a quello regionale (7,1%) e anche a quello nazionale (10,7%)- e riguarda ancora prevalentemente, anche se non esclusivamente, la componente femminile, dove il tasso è del 12,1%,

La disoccupazione si concentra soprattutto nella fascia di età 15-24 anni, il cui tasso è del 40,5%, in linea col dato nazionale ma ancora una volta in forte controtendenza rispetto a quanto si verifica nell’intero territorio regionale dove la disoccupazione giovanile è ferma al 26,4%. Preoccupante il numero di iscritti ai Centri per l’impiego che, spiega l’assessore provinciale alle politiche e ai servizi per il lavoro Caterina Ferri, “nonostante siano stati cancellati 4mila nominativi dormienti, fra il 2011 e il 2012, hanno visto un incremento di 3 mila iscritti”. Il totale passa così da 33 mila a 36 mila, di cui quelli definiti “attivi”, ovvero quelli che non pongono alcuna condizione per l’assunzione, sono 20 mila, “mentre solo tra anni fa erano 14mila”. In questo contesto scatta l’allarme per gli over 40 che risultano essere il 52% degli iscritti ai centri per l’impiego: “è il segno che quei lavoratori che perdono il lavoro fanno poi fatica a trovarne un altro: il Governo dovrebbe darsi da fare perché siamo in una situazione di emergenza”.

Preoccupanti i numeri sui licenziamenti nel 2012 che sono stati 1814 in tutto il territorio: quelli individuali hanno registrato un +11,5% rispetto al 2011 mentre quelli collettivi un +64,1%. Il ricorso alla cassa integrazione straordinaria nel corso del 2012 ha interessato 42 aziende e 3mila 704 lavoratori, mentre per il primo trimestre 2013 si è già a 26 aziende e oltre mille lavoratori. Alti anche i numeri degli ammessi alla cassa integrazione così detta “in deroga”.

Dati positivi, ma davvero di poco impatto, si registrano in tre settori produttivi. Crescono i lavoratori nei servizi domestici presso famiglie e convivenze, vale a dire le badanti, ma, spiega ancora l’assessore Ferri “è probabile che il dato sia frutto dell’emersione di alcuni contratti di lavoro più che di nuove assunzioni”. Tengono anche i servizi di alloggio e ristorazione così come l’agricoltura. Nel settore manifatturiero cresce la pelletteria, ma il motivo ha un nome e un cognome: Berluti. Negativo il saldo nel settore dell’edilizia, ma il terremoto ha fatto rallentare la discesa nel secondo semestre 2012 grazie all’avvio delle opere di ricostruzione e riqualificazione.

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