Politica
1 Luglio 2013
Dal congresso dei Comunisti Italiani l'appello alle varie forze della città di puntare sulla cultura per creare occupazione

Il Pdci rilancia la Ferrara di Abbado

di Redazione | 2 min

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admin-ajax (19)Si è svolto lo scorso giovedì 27 giugno a Ferrara il congresso comunale del Partito dei Comunisti Italiani, che ha avuto come temi centrali del dibattito la situazione economica e sociale della città. “Dal dibattito – spiega il segretario provinciale Italo Cariani – è emerso come la città’ di Ferrara stia vivendo una difficile situazione economica ed occupazionale e si trovi da oltre un decennio in una fase di stasi e stagnazione, se non di vera e propria decadenza. Le cause sono state individuate non solo nella situazione complessiva a livello nazionale, non solo nel sisma dello scorso anno, ma anche in una debolezza strutturale del tessuto economico e produttivo ferrarese, debolezza che proprio il terremoto ha acutizzato”.

E la “debolezza strutturale” dell’economia locale viene rafforzata soprattutto dalle voci critiche e preoccupate della recente assemblea di Unindustria e dal recente commissariamento di Carife, “gli esempi più vistosi – continua Cariani – di una situazione preoccupante. Anche il sindacato ha sottolineato con forza le preoccupazioni per questa situazione: Ferrara ha perso alcune delle sue industrie manifatturiere più importanti, il settore della piccola e media industria è in crisi per il basso livello di innovazione tecnologica e la scarsa propensione all’internazionalizzazione, da mesi si stanno vivendo con preoccupazione le scelte strategiche di importanti multinazionali straniere, che ha visto impegnato a fianco dei lavoratori il sindacato in particolare la Fiom per il comparto metalmeccanico”.

Quello che propone il partito riunito a congresso è “un progetto complessivo, una visione strategica di ampio respiro per il rilancio della città. Proprio in questi giorni si è’ festeggiato l’ottantesimo compleanno di Abbado. Questa ricorrenza ci ricorda come sia necessario rilanciare l’idea di Ferrara città di arte e cultura, che è’ stata volano di sviluppo economico e di crescita di competenze e professionalità qualificate negli anni passati. Al di la di eventi singoli importanti e significativi, ciò che emerge è l’esigenza di un grande slancio in avanti per portare Ferrara fuori da questa situazione”. Un progetto quindi che riesca a “riunire intorno a un tavolo le forze politiche, economiche, sociali e sindacali della città”, scongiurando il rischio “di essere una città con un alto tasso di disoccupazione, non in grado di uscire dalla crisi destinata a tornare una tranquilla, silenziosa, città di provincia, contenta di richiudersi in quelle Mura che sono state invece un momento essenziale negli anni 90-2000 di apertura all’Italia e al mondo”.

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