“Per la prima volta calano le risorse destinate al Servizio sanitario nazionale”. Cominciano da questo fatto il bilancio 2012 e le previsioni 2013 proposti dai direttori generali delle aziende ospedaliera (Gabriele Rinaldi) e sanitaria (Paolo Saltari) di Ferrara. In Emilia-Romagna la diminuzione sarà di 260 milioni, quantifica il primo, e sarebbe andata persino peggio (–410) se la Regione non avesse tamponato di tasca propria con 150 milioni.
Dove risparmiare? Saltari indica quattro strade: “dovremo tagliare del 10% la spesa per l’acquisto di beni e servizi, anche se dicendo ai nostri fornitori che li pagheremo di meno rischieremo di venir graffiati”. Una stretta arriverà sul personale “dipendente e convenzionato, con il blocco totale del turnover per gli amministrativi e la riduzione al 25% per i sanitari, senza la possibilità di aggirarlo con contratti atipici”.
Uno sforzo dovranno farlo anche i medici specialisti e di medicina generale convenzionati, “per i quali la Regione finora ha speso 90 milioni l’anno. Per il 2013 non intende spenderli tutti: ci sarà una riduzione ed è già in corso un serrato confronto con i rappresentanti della categoria”. Da ultimo, siccome le tariffe che la Regione corrisponde alle aziende per le prestazioni che erogano “sono superiori alla Tariffa unica convenzionale, verranno riallineate sia per le strutture pubbliche sia per le private convenzionate”.
In freezer rimane – e a questo punto rischia di rimanerci a lungo – la Città della Salute, quel concentramento di tutte le strutture sanitarie sparse per il territorio nell’ex ospedale di corso Giovecca, le cui già non splendide condizioni sono state aggravate dal terremoto: a quest’ora le medicine di gruppo e il primo nucleo di cure primarie avrebbero già dovuto essersi trasferite. “Non è in discussione il progetto – garantisce Saltari –: il comitato tecnico-scientifico ci dirà, probabilmente poco dopo l’Epifania, cosa si potrà fare e a quali costi”, ma c’è il rischio di dover cercare altre sedi. Ma appunto è difficile parlare di soldi in questo periodo, visto che parte della spesa dovrebbe essere coperta dalla Regione (che abbiamo visto in quali acque naviga) e il resto da alcune alienazioni, in primis della sede Ausl di via Cassoli. “Se però non troviamo un luogo in cui trasferirci non possiamo alienare” chiude il direttore, per il quale una notizia positiva arriva da Roma: la caduta leggermente anticipata del Governo manda in freezer anche il regolamento attuativo sulla riduzione dei posti letto, che ne avrebbe fatti perdere oltre 400 alla nostra provincia.
A Cona, intanto, Rinaldi aspetta “entro Natale” la proposta definitiva del consorzio Prog. Este (vai all’articolo), con il quale è apertissima l’interpretazione del contratto di concessione riguardo a manutenzione e trasporto di cose e persone: “se però non rispondono – minaccia – potremmo portare qua i contratti ancora in essere in Giovecca”.
Quanto all’attività prettamente sanitaria, Rinaldi nega di aver mai invitato i pazienti non gravi a curarsi altrove (“se qualcuno è andato a farsi operare da un’altra parte di ernia al disco noi siamo contenti” aveva però detto solo lunedì in commissione Sanità), ma rivendica un ospedale che negli ultimi mesi si è “concentrato sulle neoplasie, per le quali attendere è un rischio”, in un periodo in cui al blocco dell’attività programmata causa trasloco sono seguite le ferie, con una ripresa solo all’inizio di ottobre. “L’anno prossimo ripartiamo con tutto” garantisce.
Afferma inoltre di non comprendere, il direttore, l’addio del neurochirurgo Giuseppe Maida, “a cui avevo detto che entro fine anno sarebbero ripresi i suoi interventi. Non sono riuscito a capire il motivo per cui ha deciso di andarsene, ma in ogni caso ci sono altri professionisti che fanno il suo stesso lavoro”. Dopo un anno di aspettativa, se n’è andato da poco anche il chirurgo generale Enzo Durante, già direttore dell’omonimo reparto: “anziché ringraziare, non certo me ma il Sant’Anna, se ne va con certe affermazioni. È una follia”.
Memento per chi parcheggia fuori dagli appositi spazi all’ospedale: la Municipale ha cominciato a fare le multe.
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