Caritas. Cinquantadue persone incontrate in un anno di Unità di Strada
A un anno di distanza dalla nascita dell’Unità di Strada di Caritas Ferrara è tempo di bilanci con gli operatori Silvia Imbesi e Michele Luciani
A un anno di distanza dalla nascita dell’Unità di Strada di Caritas Ferrara è tempo di bilanci con gli operatori Silvia Imbesi e Michele Luciani
Sobrietà, trasparenza e impegno. Queste le tre parole chiave con cui la lista unitaria “Insieme per la bonifica” si presenterà alla tornata elettorale del 13 e 14 dicembre per il rinnovo del consiglio di amministrazione del Consorziano di bonifica pianura di Ferrara
Avrebbero falsificato, attraverso un commercialista compiacente, le dichiarazioni dei redditi per ottenere il permesso di soggiorno. A processo, per falso materiale o ideologico, 11 cittadini stranieri residenti tra Argenta, Comacchio e Portomaggiore
Ferrara si prepara a un presidio di giornalisti per difendere la libertà di stampa, il 7 dicembre, tra lo scalone del municipio e l'ingresso della Sala Estense
I sindacati dei Comuni dell’Unione Terre e Fiumi denunciano il mancato riconoscimento degli incentivi per il recupero dell’evasione Imu

La pubblicità di Intimissimi con i gessi e le sculture di Canova come sfondo
Da Vedova e Manzoni ai Diamanti, dal Living theater e Carmelo Bene al Comunale, da Ronconi e Sanguineti in piazza Municipale per arrivare all’’incendio del Castello, ai Baloons, ai Buskers, alla Vulandra. È la parabola dell’arte e della cultura negli ultimi decenni a Ferrara. Che rischia di portarci in giro per il mondo in mutande. Pardon, in lingerie.
A tratteggiare forse con più amarezza che polemica questa “evoluzione” è Gianni Venturi, che nel suo blog di Estense.com (vai all’articolo) ricorda gli anni ’70 della Ferrara che puntava sull’avanguardia. “Anni indimenticabili – sospira l’intellettuale ferrarese – che la politica dei grandi eventi ha cancellato con ingessate e celebri rappresentazioni o mostre dentro il cerchio della tradizione e al massimo con un filino di provocazione”. Il segreto di allora fu quello di “uscire dalle mura per offrirsi al mondo anticipando scelte e personaggi che il tempo ha reso fondamentali nella storia del Novecento”. Un impulso e una vocazione che non conosceva pari a livello di città d’arte di medie dimensioni. Tanto che proprio da quel fervore scaturì in Venturi l’idea dell’Istituto di studi rinascimentali.
Già, proprio quello che dopo aver fatto conoscere in tutta Europa e Oltreoceano il Rinascimento ferrarese, ora verrà trasformato in “ufficio comunale”. Un arretramento che il presidente dell’Istituto di studi rinascimentali non digerisce. “Ferrara ormai tutta perbenino non ha più bisogno di spinte d’avanguardia. Ci si accontenta di ricalcare il sicuro e ciò che rende in funzione turistica. Va di moda il sicuro ciò che non provoca rischio e che rende in funzione d’approvazione e di consenso”. Appunto l’incendio del Castello, i Baloons, i Buskers…. Insomma, tutto quello che “in qualche modo non disturba a differenza dell’avanguardia o di una cultura alta inevitabilmente aristocratica che produce scienza e sapienza e non spendibile economicamente”.
Il muro di gomma contro cui sbattono oggi quegli impulsi e fervori di decenni fa si chiama volgarmente cassa. Per gli addetti del settore, eventi e intrattenimento piegati alle logiche del turismo. Sopravvive ciò che fa strappare tagliandi in biglietteria in sostanza. “Non si riesce più a capire – sbotta il presidente dell’Isr – come debba essere amministrata quella cultura che non sia, come mi ripetono spesso, tecnicamente fruibile. Eppure ci sono dei fondamentali che non possono essere sottomessi alla ragione del mercato. Sarebbe come chiedere alla preparazione universitaria di essere popolare”.
Nulla a che vedere con ragionamenti di stampo elitario, bensì con “la difesa di quella che per trent’anni è stata un’eccellenza non solo cittadina, ma nazionale”. E che oggi “si vorrebbe ridurre a una direzione onoraria e senza il supporto del comitato scientifico”. “Se non si può per ragioni di statuto, si conceda provvisoriamente una deroga in attesa di tempi migliori. Altrimenti come ci si presenterà nelle grandi sedi culturali a parlare della storia di Ferrara? E, ancora, perché tanta sollecitazione da parte della Provincia per dismettere questa sua funzione?”. Forse accompagnati dalle veline, se è vero, come ricorda lo stesso Venturi nel suo blog, che la Biblioteca Nazionale di Firenze si è prestata a un Disco party e la gipsoteca del Canova a Possagno è diventata teatro per la pubblicità di una linea di intimo femminile. Più che il dolor (l’onor, in questo caso) potè il digiuno (di fondi)….
Da 20 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.
OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:
Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com