Eventi e cultura
16 Ottobre 2020
Nonostante le misure dovute all'emergenza Covid, nei 121 giorni di apertura hanno visitato l'esposizione 65.138 persone a fronte delle 36.000 stimate inizialmente. Triplicati anche gli incassi

Banksy, quasi raddoppiate le stime su presenze e incassi

di Redazione | 4 min

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Ecco svelati i dati ufficiali di “Un artista chiamato Banksy”, la mostra dedicata allo street artist più famoso del momento che si è chiusa il 27 settembre a Palazzo dei Diamanti.

L’analisi effettuata all’incontro con i giornalisti dall’assessore alla Cultura del Comune di Ferrara, Marco Gulinelli, rivelano lo straordinario successo di una scommessa che “definire vinta è dire poco”. Rispetto alle aspettative iniziali del dopo lockdown (36mila persone) le presenze finali sono state quasi il doppio: 65.138.

“Lo sforzo enorme – dichiara Gulinelli – messo in campo da tutti gli addetti ai lavori a partire dall’Amministrazione comunale è stato ripagato appieno dai visitatori che fin dal primo giorno hanno partecipato con entusiasmo superando le paure dei mesi difficili. Vorrei ringraziare uno per uno i primi 260 che sono entrati a Diamanti nel giorno di inaugurazione della mostra e che hanno fatto da apripista a numeri insperati”.

In dettaglio 59.301 sono stati i visitatori ‘paganti’, quasi il 91 per cento. 40.796 le prenotazioni on line (62,63%), 24.342 quelle in biglietteria (37,37%). Nel complesso le entrate complessive sono state di 916.909 euro, le uscite di 701.650 euro, per un saldo netto di 215.259 euro. Fondi che saranno reinvestiti in arte e cultura.

Durante i quattro mesi d’esposizione non sono stati dimenticati gli enormi sforzi dei ‘combattenti’ dei mesi precedenti, i medici, infermieri, personale sanitario, che, per idea di Francesco Carità, capogruppo di Ferrara Cambia, sono stati esonerati dal pagamento del biglietto e di cui 794 hanno colto l’occasione.  

E ancora grande interesse la mostra dello street artist l’ha ottenuto tra i giovanissimi, 3.455 (gratuiti gli accessi per gli under 14), e dalla stampa che gli ha dedicato 106 articoli, sette servizi sui tg nazionali e anche di alcune reti straniere, tra cui Iran tv e Rtv Slo. 

Sorprese molto positive dall’attività del bookshop che ha contribuito notevolmente e inaspettatamente a incrementare l’incasso, stimato a inizio mostra di 76.680 euro, e rivelatosi poi effettivo di oltre tre volte tanto, 255.651 euro.

“Ferrara ha reso omaggio a Banksy – afferma Gulinelli – e lo ha fatto all’interno di uno dei suoi simboli più importanti, Palazzo dei Diamanti, giocando volutamente sul contrasto storico/urban. I tanti visitatori accorsi nella nostra città hanno, così, avuto modo di farsi un’idea sulla incisività artistica del writer anglosassone e sulle peculiarità che lo distinguono appartandolo da tutti gli altri artisti viventi”.

Intervenuto in via telematica anche il presidente di Ferrara Arte Vittorio Sgarbi, il quale ha lanciato già il percorso futuro dopo “la grande vitalità a cui possiamo lavorare grazie ai numeri fatti registrare da Banksy”.

Sgarbi ha spiegato che, tra le idee in campo, c’è in progetto una mostra su “Giorgio Bassani e gli artisti del suo tempo” a palazzina Marfisa d’Este o a Casa Minerbi e un percorso da “Antonio Ligabue a Federico Fellini”. In campo anche l’idea di legare e valorizzare un anno di grandi ricorrenze: i 100 anni dalla nascita dello stesso Fellini, i 500 anni dalla morte di Raffaello, i cent’anni dalla morte di Gaetano Previati e, nel 2021, i 90 anni dalla scomparsa di Giovanni Boldini. E poi c’è la mostra su Italo Balbo, “che avrebbe come suo scenario naturale palazzo Koch”. E’ inoltre in programma un allestimento con gli scatti di Italo Zannier, decano dei fotografi italiani.

La mostra di Bansky – afferma il presidente della Fondazione Ferrara Arte – è stata, oltre che un successo, la restituzione di Palazzo Diamanti alla funzione primaria di luogo espositivo per artisti contemporanei che indichino un forte nesso fra l’arte, la vita civile e le condizioni sociali; insomma, il nostro tempo”.

Sulle ali del successo ora Banksy lascia il posto ad Antonio Ligabue, dal 31 ottobre a palazzo dei Diamanti. I numeri li ha anticipati Pietro Di Natale, direttore di Ferrara Arte: “77 dipinti 20 sculture e 10 disegni, molte opere mai esposte prima. L’antologica coprirà l’intero percorso di Ligabue ed è, di fatto, l’ampliamento dell’intuizione di una mostra che si tenne nel 1972 nelle sale del centro attività visive di palazzo Diamanti, con testo introduttivo di Mario De Micheli”.

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