Occhiobello
24 Novembre 2017
La denuncia di una mamma: il piccolo rifiutato perché troppo grande o troppo piccolo, ma il compleanno è fra pochissimi giorni

“Mio figlio escluso dai laboratori in biblioteca”

di Redazione | 3 min

Leggi anche

I carabinieri lo fermano, fugge e poi li aggredisce

Un cittadino nigeriano, fermato per un controllo di routine alla circolazione stradale, ha cercato di fuggire dai carabinieri di Copparo. Raggiunto, ha tentato di malmenare i due militari che, tuttavia, sono riusciti a vincere la sua resistenza, arrestandolo

Tre ferraresi nuovi Maestri del Lavoro

Tre ferraresi sono stati nominati quest’anno “Maestri del Lavoro” e riceveranno l’ambita onorificenza della Stella al merito del lavoro. Si tratta di Tiberio Bonora e Maria Chiara Ferrari, dipendenti di Basell Poliolefine Italia, e di Sergio Grigatti, dipendente di Enel Green Power

Corteo del 25 aprile. La Resistenza vive

Oltre duecento persone al corteo organizzato dal centro sociale La Resistenza. Dal parco Coletta a piazza Castello studenti e lavoratori di ogni età hanno intonato insieme “Bella Ciao” e altri canti antifascisti.

(immagine d’archivio)

Santa Maria Maddalena. In un caso era troppo grande, nell’altro troppo piccolo. In entrambi è dovuto rimanere a casa, senza la possibilità di partecipare ai laboratori nella biblioteca comunale. Il tutto per questione di pochissimi giorni.

È la vicenda di Marta Bonatti, di Santa Maria Maddalena (Occhiobello) mamma di un bambino che il prossimo 1° dicembre compirà 8 anni. La data sembra essere tutto: per un laboratorio destinato ai bambini di 6 e 7 anni, lui è troppo grande avendone già compiuti 7; per l’altro laboratorio, dedicati ai bambini di 8-10 anni, lui è troppo giovane, non avendoli ancora compiuti, per giorni.

Insomma, per il servizio bibliotecario sembra vivere in un’età di mezzo e, ad essere fiscali, il diniego del secondo laboratorio rende ancora più ingiusto quello arrivato per il primo.

“Nelle settimane scorse – scrive la mamma – vengo avvisata via e-mail che il giorno 10 novembre ci sarebbe stato un laboratorio per i bambini di 6 e 7 anni e così la mamma di un compagno di scuola di mio figlio prova a iscrivere entrambi i bambini. La biblioteca risponde che non possono accettare la nostra richiesta perché i bambini hanno 8 anni e così rinunciamo. Venerdì 17 novembre veniamo poi nuovamente avvisati di un altro laboratorio rivolto a bambini tra 8 e 10 anni, previsto per il venerdì successivo (24 novembre): scrivo immediatamente alla biblioteca chiedendo di iscrivere entrambi i bambini e al lunedì ricevo come risposta che non possono accettare l’iscrizione perché gli anni non sono stati ancora compiuti. In sostanza – osserva con rammarico la mamma – mio figlio non ha potuto beneficiare di un servizio pubblico perché avrebbe compiuto gli anni alcuni giorni dopo: mi sembra impossibile aver veramente ricevuto questa risposta, così insisto ma continuo a ricevere risposte rigide e fredde, mi sembra di parlare con un notaio, non con chi ha a che fare con le persone, la cultura, lo studio e la conoscenza”.

“Penso a Luigina e Alda, due esempi eccezionali di bibliotecarie, che sono ancora ricordate con affetto da moltissime persone del paese per la loro passione, dedizione, capacità di dialogo con i bambini e i ragazzi – ricorda Marta Bonatti -. Erano donne che sapevano anche mettersi in gioco, studiavano con noi, ci aiutavano a fare le ricerche, suggerivano libri. E il personale della biblioteca non era certamente più numeroso di oggi. E mi domando, dopo 40 anni in cui vivo, studio, lavoro in questo Comune, in cui partecipo attivamente alla vita della mia comunità, se sono solo una persona che paga le tasse e ha doveri verso le istituzioni del proprio territorio, oppure se ho anche dei diritti, come mamma e come persona. Che Comune è quello in cui un bambino viene rifiutato per 6 giorni di differenza dal compimento degli anni, impedendogli di partecipare a un laboratorio con i suoi compagni di scuola e con i suoi coetanei? Che esempio diamo come società ai nostri figli? Certo, questa biblioteca è da anni ormai molto criticata da tanti, per un servizio che certamente non è all’altezza di una popolazione di 10mila abitanti: orari ridottissimi inconciliabili con la vita lavorativa, chiusure improvvise, progressivo smantellamento delle iniziative con gli istituti scolastici, mancanza in generale di sinergia con il territorio. Però arrivare a questo punto significa aver oltrepassato un confine”.

“L’unico sentimento che provo in questi momenti è di sdegno per una istituzione che non sa più distinguere tra regole e buonsenso – conclude la mamma -, di vergogna per il comportamento di persone che non hanno umanità verso i bambini, i loro bisogni di conoscenza, la volontà di diffondere opportunità senza discriminazioni”.

Grazie per aver letto questo articolo...
Da 18 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com