Economia e Lavoro
9 Novembre 2017
Il cda approva il resoconto intermedio di gestione. Si accelera sulla riduzione dei crediti dubbi

Bper, utile netto di 149 milioni

di Redazione | 4 min

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Il consiglio di amministrazione di Bper Banca ha esaminato e approvato i risultati individuali della banca e consolidati di gruppo al 30 settembre e ha approvato le linee guida per la gestione dei crediti deteriorati per il triennio 2018-2020 (Npe Strategy 2018-2020). Ecco le principali evidenze.

Cet1 ratio Fully Phased pari al 13,81% in significativo aumento di oltre 60 bps da giugno scorso (13,17%) a conferma di una solidità patrimoniale ai vertici del sistema bancario italiano. A seguito del completamento, nel trimestre, di talune attività richieste dalla Bce all’atto della validazione dei modelli interni è stata autorizzata la rimozione dell’add-on sulle attività ponderate per il rischio.

Utile netto del periodo pari a 149 milioni di euro a fronte dei 101,2 milioni al 30 settembre 2016. Sul risultato hanno influito rilevanti componenti non ricorrenti, tra cui si segnalano le svalutazioni sulle quote del Fondo Atlante e per gli interventi di sostegno al sistema bancario previsti dal Fitd-SV per un importo complessivo pari a 82,4 milioni e il badwill generato dall’acquisizione di Nuova Carife pari a 130,7 milioni.

Continua il trend di miglioramento dell’asset quality grazie alla forte riduzione dei flussi in ingresso a crediti deteriorati ed al significativo aumento delle coperture: flussi in ingresso a crediti deteriorati da “bonis” in forte calo del 56,7% a/a e default rate pari all’1,9% annualizzato, valore tornato ai livelli pre-crisi; flussi in ingresso a sofferenza in diminuzione del 12,7% a/a; incidenza dei crediti deteriorati lordi al 20,8% in calo per il quinto trimestre consecutivo (-270 bps dal 23,5% di giugno 2016); ulteriore incremento del coverage ratio dei crediti deteriorati che ha raggiunto il 47,7% dal 44,5% di fine 2016.

Risultato della gestione operativa, al netto delle componenti non ricorrenti e a parità di perimetro, in crescita del 2,4% a/a, in presenza di una limitata flessione della redditività operativa (-1,0% a/a) più che controbilanciata dalla significativa diminuzione dei costi operativi (-3,1% a/a). Il costo del credito annualizzato del periodo risulta pari a 117 bps mostrando un sensibile calo nel terzo trimestre (19 bps ovvero 77 bps annualizzato).

Impieghi netti alla clientela in crescita pari a 46,9 miliardi, di cui 1,3 miliardi relativi a Nuova Carife, con un andamento particolarmente positivo delle erogazioni di mutui residenziali con un incremento di oltre il 30% rispetto ai primi nove mesi del 2016.

Raccolta complessiva, inclusiva del comparto Bancassurance, pari a 89,5 miliardi, di cui 3,4 miliardi riferibile a Nuova Carife, in aumento del 5,3% da fine 2016, con una componente di raccolta diretta pari a 49,3 miliardi (1,8 miliardi riferibili a Nuova Carife) e una raccolta indiretta e Bancassurance di 40,2 miliardi (1,6 miliardi da Nuova Carife). Particolarmente positivo il trend della raccolta netta gestita pari a 1,6 miliardi nel periodo, più che raddoppiata rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

Il cda ha approvato l’Npe Strategy 2018-2020 per la gestione dei crediti deteriorati delineando le principali azioni che consentiranno un miglioramento sostanziale della qualità del credito. Tra le più rilevanti iniziative previste, come già annunciato al mercato in occasione dell’approvazione dei risultati semestrali, è incluso un intervento straordinario sugli accantonamenti, da effettuarsi all’inizio del 2018, per un importo lordo nell’ordine di 1 miliardo, con l’obiettivo di aumentare ulteriormente i livelli di copertura dei crediti deteriorati favorendo, in prima istanza, l’immediata diminuzione dell’Npe ratio netto, cui seguirà, attraverso operazioni di cartolarizzazione e cessione, anche la riduzione del ratio lordo mantenendo, al contempo, un solido livello di Cet1 ratio.

“Il Consiglio di Amministrazione ha valutato positivamente l’andamento del gruppo nei primi nove mesi del 2017 – commenta l’amministratore delegato Alessandro Vandelli. L’utile netto ha raggiunto i 149 milioni, a fronte dei 101 milioni registrati nello stesso periodo dello scorso anno. Ma gli elementi più positivi hanno interessato la qualità del credito: infatti, per il quinto trimestre consecutivo cala l’incidenza dello stock dei crediti dubbi. Alla luce di questa positiva evoluzione, il Consiglio di amministrazione ha deciso di imprimere una forte accelerazione al processo di riduzione dei crediti dubbi, approvando le linee strategiche di intervento per il triennio 2018-2020”.

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