Economia e Lavoro
28 Settembre 2017
Dopo la risoluzione dell'appalto con il Comune di Ferrara l'azienda ha aperto i licenziamenti collettivi. Sindacati pronti a 16 ore di sciopero

Parte la vertenza Olicar, dai progetti di espansione a 22 esuberi su 32 dipendenti

di Redazione | 2 min

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di Simone Pesci

“Pochi mesi fa Olicar, a livello nazionale, diceva che Ferrara doveva essere la base di partenza per espandersi anche nel nord-est. Oggi, invece, dichiara 22 esuberi su 32 dipendenti e da punto centrale, Ferrara si asfalta e si chiude”. Parole di Giovanni Verla (Fiom), che attacca pesantemente l’azienda Olicar, società specializzata nei servizi per l’efficienza energetica e che da diversi anni versa in condizioni finanziare precarie: nel 2017 ha presentato la richiesta di concordato in tribunale, arrivando – secondo quanto riferiscono i sindacati – a non retribuire, o a farlo con grosso ritardo, i fornitori e i dipendenti, costretti a pagare di tasca propria per acquistare il materiale necessario per lavorare.

La goccia che ha fatto traboccare il vaso, in una situazione instabile dal 2013, è la recentissima risoluzione dell’appalto con il Comune di Ferrara: “I dirigenti aziendali – spiega Verla – hanno usato questo come pretesto per aprire la procedura di licenziamento collettivo. Anche i contratti in essere – con il Comune di Molinella e con altre strutture residenziali pubbliche e private – hanno dei grandi punti interrogativi”.

La decisione di Olicar, che è stata acquistata dal gruppo Manital proprio nel 2013, è quasi un fulmine a ciel sereno, come evidenzia Verla: “Il 12 settembre, nel corso dell’incontro nazionale a Torino, l’azienda aveva dichiarato come non ci fossero problemi di esuberi. Evidentemente lo stile è sempre quello: azzeramento del confronto sindacale e decisioni unilaterali comunicate successivamente”. La Fiom si muoverà di conseguenza: “Abbiamo la necessità di aprire una vertenza e proclamare lo stato di agitazione, a tal proposito lunedì incontreremo il prefetto. Poi programmeremo un pacchetto di 16 ore di sciopero e proveremo a intavolare un discorso con la ditta che subentrerà a Olicar per la salvaguardia dei dipendenti che lavoravano in Comune”.

Paolo Da Lan, di Uilm, definisce poco consono l’atteggiamento dell’azienda, rea “di aver scaricato le responsabilità sul comune di Ferrara per arrivare a tanto”. “Temiamo – prosegue Da Lan – che dietro questa decisione ci sia ben altro: un tentativo di abbassare il costo del lavoro. Cosa che noi rigettiamo assolutamente”.

Gianfranco Mantovani, Rsu per il sito Olicar di Ferrara, quasi ringrazia l’atteggiamento dei dipendenti comunali: “Sanno che abbiamo sempre gestito bene la situazione, ci hanno mostrato la loro solidarietà. Le inadempienze dell’azienda che hanno portato lo stato di crisi, mi viene da pensare, sono dovute o all’incapacità di gestione o alla mancanza di volontà”.

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