Eventi e cultura
19 Agosto 2017
I protagonisti del festival ritratti da Joe Oppedisano nell'esposizione in municipio

Buskers, in mostra 25 anni di arte in strada

di Redazione | 2 min

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Da 25 anni Joe Oppedisano ritrae i musicisti di strada del Ferrara Buskers Festival trasformando arti ed emozioni in fotografie d’autore. Ora per celebrare i 30 anni della Rassegna Internazionale del Musicista di Strada più grande del mondo –fino al 27 agosto -, Joe Oppedisano ha inaugurato la mostra fotografica “Buskers 25 anni di arte in strada”, visitabile fino al 7 settembre nel salone d’onore del municipio di Ferrara.

Un omaggio al festival di cui il fotografo, appassionato di musica, non perde neanche un’edizione. Il Ferrara Buskers Festival è quest’anno dedicato alla città di New York, il luogo in cui Joe Oppedisano si è trasferito dalla Calabria all’età di 8 anni, la multietnica metropoli in cui è nata la sua passione per la fotografia e per l’arte musicale.

Ma l’interesse per i buskers è aumentato nel 1990 quando il fotografo, nell’ambito di un progetto per Polaroid, ha costruito uno studio all’aperto a Milano, in cui ha ritratto il Carnevale Ambrosiano. Poi, in occasione di una mostra a Palazzo delle Esposizioni di Roma, l’anno successivo, ha reclutato diversi gruppi e singoli musicisti di strada, per fotografarli con la grande Polaroid 50 x 60.

Tale iniziativa è stata poi portata a Ferrara, nel più importante festival della musica di strada, nel 1994, dopo aver conosciuto l’ideatore del Ferrara Buskers Festival Stefano Bottoni. Sperimentatore del mezzo fotografico, Joe Oppedisano ha scelto per la sua buskers exibition di ritrarre i musicisti non in strada ma in studio. Una scelta che può sembrare contraddittoria essendo i buskers per elezione artisti che si esibiscono all’aperto, in un continuo scambio e coinvolgimento con spettatori e passanti, ma dovuta alla ricerca della partecipazione del soggetto nell’azione del ritratto.

«Prendendo i buskers fuori dal contesto abituale della strada – ha detto il fotografo – e posizionandoli nella dimensione concentrata e separata dello studio, vivo con loro in uno spazio privato e all’interno di un’atmosfera particolare. Per trovare un modo che rivelerà qualcosa di speciale, mentre suonano per me». Joe Oppedisano ha sviluppato un linguaggio artistico molto personale, basato sull’idea di prolungare il tempo reale della visione: ha modificato la sua fotocamera in modo che diversi frames nel rullo della pellicola siano fusi uno sull’altro, al fine di creare estensioni delle immagini e collage originali.

La mostra – visitabile a ingresso gratuito dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 18.30 – è correlata da un libro che raccoglie alcune immagini scattate durante il festival in 25 anni.

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