Politica
23 Luglio 2017
Il Comitato Acqua Pubblica di Ferrara vuole un'azienda speciale a gestire il servizio idrico

Conflitto di interessi, “una risposta semplice a Marattin”

di Redazione | 3 min

Leggi anche

Tre ferraresi nuovi Maestri del Lavoro

Tre ferraresi sono stati nominati quest’anno “Maestri del Lavoro” e riceveranno l’ambita onorificenza della Stella al merito del lavoro. Si tratta di Tiberio Bonora e Maria Chiara Ferrari, dipendenti di Basell Poliolefine Italia, e di Sergio Grigatti, dipendente di Enel Green Power

Corteo del 25 aprile. La Resistenza vive

Oltre duecento persone al corteo organizzato dal centro sociale La Resistenza. Dal parco Coletta a piazza Castello studenti e lavoratori di ogni età hanno intonato insieme “Bella Ciao” e altri canti antifascisti.

Dal premierato alla libertà di stampa. Il 25 Aprile secondo Fabio Anselmo

Riforma del premierato, autonomia differenziata, tentativi di imbavagliare la stampa, aborto, aiuti all'Ucraina e conflitto in Palestina. Sono questi i temi principali su cui Fabio Anselmo, candidato sindaco per il centrosinistra alle elezioni comunali dell'8 e 9 giugno, si sofferma per celebrare la data del 25 aprile

di Comitato Acqua Pubblica di Ferrara

Non si può certo dire che Marattin non abbia il pregio della coerenza e della chiarezza. Coerenza, visto che da sempre è un fautore della privatizzazione del servizio idrico e di altri fondamentali servizi pubblici. Chiarezza, perché sostiene senza mezzi termini che l’Amministrazione comunale dovrebbe vendere le quote societarie di Hera che ancora possiede.

Peccato che questa soluzione sia peggiore del male da lui sottolineato e ben individuato dall’importante delibera dell’Autorità nazionale anticorruzione. Infatti, percorrere la strada della vendita delle azioni di Hera caldeggiata da Marattin significa rendere irreversibile la gestione del servizio idrico e dei rifiuti ad opera di soggetti privati, notoriamente guidati dalla massimizzazione dei profitti.

E’ quanto fa Hera che, negli anni che vanno dal 2010 al 2016, ha realizzato profitti per circa 1 miliardo e 150 milioni di euro, e distribuito dividendi ai soci -privati e pubblici- per circa 870 milioni. Lo stesso obiettivo muove qualunque soggetto privato, proprio perché essi non hanno la “vocazione” di produrre servizi pubblici per i cittadini, ma di generare profitti per gli azionisti. Che poi, in particolare nel caso dell’acqua, in spregio al secondo pronunciamento referendario del 2011 che imponeva la cancellazione della remunerazione del capitale (proprio i profitti garantiti), sono realizzati prelevandoli direttamente dai cittadini tramite la tariffa.

Per queste ragioni l’idea di assegnare servizi come quello della gestione dei rifiuti o dell’acqua tramite gara è sbagliata, perché significa dare in mano ai privati (Hera o altri poco importa) questi fondamentali beni comuni.

La strada da intraprendere è invece tutt’altra. E’ quella che ha iniziato a mettere in campo il Comune di Forlì, che giustamente ha deciso di sciogliere il rapporto con Hera e di costruire un’azienda pubblica cui dare l’affidamento diretto per gestire il ciclo dei rifiuti.

Ci interesserebbe sapere se anche il Comune di Ferrara, quando alla fine del 2017 scadrà la concessione ad Hera per la gestione dei rifiuti, intende seguire l’esempio virtuoso del Comune di Forlì o se preferisce sostenere la strada della privatizzazione attraverso l’indizione di una nuova gara.

Ancor più la questione della ripubblicizzazione si pone per il servizio idrico. Sembra un tempo lontano, ma in realtà non è così: nel 2024 scadrà la concessione ad Hera per questo servizio e all’epoca ci saranno, volendo, tutte le condizioni perché sia un’azienda speciale -soggetto di diritto pubblico- a gestire il servizio idrico nell’ambito territoriale di Ferrara (e magari in quello di tutta la provincia, mettendosi insieme a Cadf).

Certo, è una scadenza che va preparata per bene, visto che occorre predisporre un piano industriale e finanziario apposito e soprattutto costruire un percorso per riprogettare una nuova azienda pubblica, dopo che anni dissennati di corse verso le privatizzazioni hanno prodotto anche l’effetto di disperdere competenze e sapere pubblici. Semmai, in quel momento e per quella finalità, si potrebbe utilizzare il “tesoretto” rappresentato dalla vendita delle azioni di Hera.

Al contrario, chi vuole vendere oggi le azioni di Hera ha in mente semplicemente di fare cassa e impedire qualunque ipotesi di ripubblicizzazione del servizio idrico in futuro: un’idea che può piacere a Marattin, far comodo ad Hera e ad altri soggetti privati, risolvere l’agitato “conflitto di interessi”, ma a discapito degli interessi dei cittadini e delle generazioni future.

Grazie per aver letto questo articolo...
Da 18 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com