Livio Zanellato (foto tratta da Facebook)
di Giuseppe Malatesta
Codigoro. Non si faceva vedere da giorni Livio Zanellato, 50 anni, benvoluto dai suoi concittadini che ora piangono la sua scomparsa. Il suo corpo è stato infatti ritrovato esanime e ormai in evidente stato di decomposizione nella sua abitazione in via Guido Monaco, poco distante dal lungofiume di Riviera Cavallotti.
In quella che per diversi giorni (almeno quattro o cinque secondo le prime stime) è stata la sua tomba, l’uomo viveva da solo, o meglio con il suo fedele Goku, un bastardino a cui era legatissimo e che ora è affidato alle cure di amici e parenti.
Proprio l’insofferenza del cane – che si poteva udire irrequieto tra le stanze della casa – avrebbe insospettito i vicini, ma soprattutto la prolungata assenza dell’uomo dai luoghi che abitualmente frequentava. L’allarme ha portato in mattinata alla triste scoperta, comunicata immediatamente ai famigliari, sorella e fratello di Livio, che vivono fuori paese e che si sono precipitati sul posto.
L’intervento dei sanitari, dei carabinieri della compagnia di Comacchio e della stazione di Codigoro ha permesso di identificare l’uomo e accertarne il decesso per cause naturali. Per la salma, per gli accertamenti del caso, è stato disposto il trasferimento all’Istituto di Medicina Legale di Cona. Solo l’autopsia chiarirà la dinamica e le cause della morte, forse un malore che ha portato a perdita dei sensi e caduta.
Tangibile e diffuso in paese lo sconforto per la perdita. “Proprio ieri sera lo avevo cercato con un messaggio – racconta il barista che ogni giorno aveva modo di incontrarlo – e il fatto che non passasse da una settimana ci aveva incuriosito, non capitava così spesso. Siamo sinceramente addolorati, ci mancherà”.
“Un triste epilogo per una persona di infinità bontà, non aveva grandi possibilità ma viveva dignitosamente- Non credo abbia fatto una ‘sciocchezza’, aveva un sorriso e una parola buona per tutti”, aggiunge un conoscente.
Cordoglio anche dal sindaco Alice Zanardi, che a nome dell’amministrazione comunale esprime vicinanza alla famiglia e si mette a loro disposizione.
Zanellato fino al 2014 viveva con l’anziano padre infermo, quel Benito Zanellato che fu grande calciatore professionista negli anni Cinquanta-Sessanta, quando indossò maglia dell’Avellino (era soprannominato ‘ministro della difesa’) e del Trapani, dove giocò per otto stagioni consecutive.
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