Cronaca
6 Luglio 2017
La procura ha chiesto 5 anni di reclusione per un giovane di 23 anni. I fatti risalenti al 2013 quando lei aveva 14 anni

Accusato di aver violentato una minorenne in fuga

di Daniele Oppo | 3 min

Leggi anche

Arrivarono al Big Town con droga e soldi nell’auto

Droga e soldi. È quanto i carabinieri avevano trovato, lo scorso 1° settembre, all'interno della Bmw nera con cui il 42enne Davide Buzzi e il 21enne Lorenzo Piccinini, entrambi senza patente di guida, erano arrivati davanti al bar Big Town di via Bologna con l'intento di chiedere il pizzo a Mauro Di Gaetano, proprietario del locale, prima che quest'ultimo, insieme al padre Giuseppe Di Gaetano, reagisse violentemente alla loro minaccia, uccidendo il primo e ferendo gravemente il secondo

Il runner del lockdown ha scelto il suicidio assistito in Svizzera

“Vi auguro una buona vita, pensatemi ogni tanto, non dimenticatemi, ci sono stato anch'io sui questa terra”. Sono le ultime parole di Ulisse Trombini, divenuto suo malgrado famoso come il runner inseguito e insultato dal vicesindaco di Ferrara durante il lockdown.

Truffavano ‘giocando’ sui sentimenti. Fanno scena muta davanti al giudice

Finiti nei guai dopo la maxi-operazione coordinata dalla Procura di Palermo, che ha portato a scoperchiare un'associazione a delinquere finalizzata alla truffa estesa in tutta Italia, i due fratelli di nazionalità nigeriana, che nei giorni scorsi sono stati arrestati a Ferrara, hanno scelto la via del silenzio

Contabilità ‘artefatta’ per avere permessi di soggiorno. Trenta stranieri nei guai

È approdato ieri (venerdì 17 maggio) mattina, davanti al giudice Rosalba Cornacchia del tribunale di Ferrara, il processo che vede imputate trenta persone di nazionalità straniera con l'accusa di aver usufruito di falsi permessi di soggiorno per fatti avvenuti tra il 2014 e il 2019 e scoperchiati da una articolata inchiesta eseguita dal nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza

Un giovane di 23 anni è a processo con già una richiesta di pena a 5 anni di reclusione per un’accusa pesantissima, quella di aver violentato nel 2013 una ragazzina di quasi 15 anni scappata da una struttura protetta della provincia.

La giovane, oggi maggiorenne e sentita come parte offesa davanti ai giudici Vartan Giacomelli (presidente), Debora Landolfi e Alessandra Lepore, rispondendo alle domande del pm Ombretta Volta e dell’avvocato Filippo Sabbatani ha raccontato quanto accaduto quella notte. Dopo essere scappata dalla struttura si è recata nell’autostazione degli autobus sperando di incontrare un ragazzo di cui era innamorata. Non trovandolo chiese in giro, in particolare a un gruppo di ragazzi lì presenti. Tra loro c’era anche l’imputato che – avendo ascoltato la situazione della ragazza – le offre ospitalità per la notte. Quando decidono di andare verso casa di lui, con qualche tappa intermedia, lui le offre uno spinello e insieme lo fumano nell’auto. Stessa cosa in casa, nella camera di lui, un altro spinello che – stando a quanto raccontato dalla presunta vittima – la stordisce. A quel punto lui l’avrebbe accarezzata e lei non avrebbe reagito, ma quando le mani del giovane sono andate troppo in là, lei – stando sempre al suo racconto – avrebbe più volte che no, doveva smetterla, bastava così. Uno stop che però non avrebbe fermato il ragazzo, allora 19enne, che si sarebbe spinto fino a consumare un rapporto completo. Lei ha spiegato di non aver reagito perché “sballata” dalla marijuana, presa dal panico non riusciva a capire più nulla né a pensare. Il mattino dopo la madre di lui sorridente le portò la colazione, e quel sorriso la convinse momentaneamente che forse quel che era accaduto non era una cosa brutta. Convinzione durata poco, perché al rientro nella struttura, dopo un confronto con gli assistenti sociali, qualche giorno dopo partì la denuncia nei confronti del ragazzo.

Ragazzo che ha invece offerto una versione dei fatti parzialmente diversa, negando in ogni modo di aver fatto sesso con la giovane. Secondo l’attuale 23enne, l’avrebbe vista con i suoi amici che già fumava uno spinello e in casa non si sarebbe consumato alcun rapporto sessuale, tant’è che il mattino seguente lei sarebbe apparsa talmente tranquilla da chiedergli il numero di telefono (circostanza, questa, negata dalla ragazza).

Per il pm, il racconto della giovane – che in sostanza è stato lineare con quanto già detto ai carabinieri in sede di denuncia – è credibile e per questo ha chiesto alla corte di condannar l’imputato a 5 anni di reclusione, riconoscendo l’equivalenza tra l’aggravante di aver agito nei confronti di una persona che si trovava sotto l’influenza di sostanze stupefacenti e le attenuanti dovute al fatto che anche lui era giovane, incensurato e si trovava davanti a una ragazza ‘vivace’.

La difesa ha chiesto e ottenuto un rinvio per la propria arringa, fissata per il prossimo 20 luglio.

Grazie per aver letto questo articolo...
Da 18 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com