Sindacati e Carife hanno raggiunto un accordo dopo la discussa soppressione dei mesi scorsi del contratto integrativo aziendale che aveva mobilitato il personale bancario. La conciliazione verrà ufficializzata oggi, quando i dipendenti verranno chiamati di fronte all’Abi (associazione bancaria italiana) per firmare la liberatoria.
Con questo atto, i 703 sugli attuali 850 dipendenti che durante la protesta hanno presentato lettere di diffida nei confronti della banca, rinunceranno alla diffida e accetteranno la conciliazione.
La procedura pacifica proseguirà anche a luglio. Il rappresentante Abi, dopo il primo incontro odierno, tornerà in città il 6 luglio per raccogliere le firme dei lavoratori oggi in vacanza. Chi rientrerà dalle ferie più avanti avrà una terza e ultima possibilità, il 10 luglio, questa volta nella sede dell’associazione a Milano.
L’accordo sindacale non fissa una soglia minima di firme, ma i sindacati si aspettano una adesione maggioritaria all’intesa. Questo perché i termini del documento sono considerati buoni: in pratica i dipendenti che sigleranno la liberatoria si ritroveranno in busta paga le voci reintegrate e rinunceranno a far causa all’azienda, mentre gli altri non perderanno i diritti riconquistati ma potranno riservarsi di intraprendere vie legali in futuro.
Un nuovo importante passo verso l’imminente acquisizione della Carife da parte di Bper che dovrebbe concludersi nelle prossime due settimane. Un nodo ancora cruciale, dopo l’avvio del piano esuberi che potrebbe partire già a fine luglio, riguarda la chiusura degli sportelli, il cui programma potrebbe cambiare rispetto allo schema già definito dalla risoluzione.
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