Attualità
22 Giugno 2017
Il presidente dell'Ente Palio interviene dopo le critiche dei Cittadini 5 Stelle sulle condizioni di piazza Ariostea dopo le corse di maggio

Di Brindisi: “I politici dicano se il Palio serve o no alla città”

di Redazione | 3 min

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Il presidente dell’Ente Palio, Stefano Di Brindisi, invita a un confronto diretto i Cittadini 5 Stelle dopo la denuncia sulle condizioni di piazza Ariostea dopo le corse al Palio. Una polemica che mette a tacere con una replica che si trasforma in una domanda: “I politici credono che il Palio di Ferrara sia un evento positivo per la città o no?”

Il commento di Di Brindisi contiene anche una risposta alle critiche sollevate sulla presenza di solchi nell’asfalto dell’anello della piazza e di terriccio, quello utilizzato per allestire la pista per la corsa dei cavalli, nel prato. “Proprio questa mattina – siega infatti il presidente dell’Ente Palio – l’impresa incaricata del ripristino dei luoghi ha effettuato un sopralluogo tecnico sull’asfalto della pista per le opportune verifiche atte a riportare lo stato dai luoghi a come si trovavano al momento dell’interramento, per poter consentire a tutti di poter usare un bellissimo luogo della nostra città, anche a coloro che alla fine di maggio lo hanno frequentato con uno splendido costume rinascimentale”.

Di Brindisi stigmatizza la consuetudine di “denunciare qualsiasi cosa con cui non si sia d’accordo e a qualsiasi costo”. “Mi rendo conto – dice – che il linguaggio della politica, da cui per fortuna l’Ente Palio è totalmente estraneo essendo composto da migliaia di persone che rappresentano, quindi, uno spaccato della società con opinioni al riguardo totalmente variegate, deve oggi essere particolarmente cruento e spettacolare, creando anche là dove non vi siano,  questioni apparentemente irrisolvibili.  Ben sappiamo, e senza che i politici lo documentino con foto e video, oggi evidentemente la prova suprema di ogni “denuncia” ed “orrore” sociale che rendono i cosiddetti social (!) network i moderni tribunali  dove si emettono condanne solo dopo alcuni secondi aver terminato la visione del filmato o del post di turno, che il Palio di Ferrara è un evento che piace ad alcune persone, viene detestato da altre e lascia altre ancora totalmente indifferenti”.

E’ per questo che invita gli stessi politici ad esprimersi sulla postiività o meno dell’evento per la città. Offrendo al riguardo la propria visione del Palio: “I volontari che lo compongono, dai dirigenti tutti ai contradaioli che anno dopo anno, da cinquant’anni ad oggi, hanno compiuto passi importanti nella realizzazione degli eventi rappresentati, studiando approfonditamente testi, dedicando tutto il tempo libero a disposizione e talvolta anche di più,  per riprodurre perfettamente l’ambientazione del periodo storico che andavano e vanno a celebrare e che donano alla cittadinanza ed ai numerosi turisti uno spettacolo unico e maestoso nel suo genere, non lasciando nulla al caso o all’improvvisazione. Il Palio è, lo si voglia o no un volano positivo per la nostra città in termini economici e turistici ed è uno spettacolo che viene interamente creato e realizzato da volontari che impegnano il proprio tempo e le proprie risorse”.

“Per quanto mi riguarda – aggiunge – ritengo che il presidente dell’Ente Palio, alla stregua di qualsiasi altro dirigente di associazioni che coinvolgono pezzi importanti della città, debba avere una visione globale dell’evento ed essere figura di garanzia per tutti, anche coloro che l’evento lo subiscono, garantendo la fruibilità dei luoghi a tutta la cittadinanza compatibilmente con i tempi necessari alla realizzazione dell’evento. A differenza degli anni scorsi, infatti, l’occupazione della piazza è stata minima permettendo anche a chi il giorno del Palio è andato al mare o ai monti, di poterla utilizzare poco tempo dopo la cessazione della manifestazione”.

Infine un suggerimento generale, che si sintetizza nel principio di evitare le polemiche e cercare il confronto con i diretti interessati: “Solo dal confronto diretto si può crescere e migliorare, i ” like” e i click su una tastiera determinano, a mio parere, la fine della condivisione positiva della vita comune, lasciando, peraltro,  distanti anni luce i punti di vista reciproci, che finiscono per lasciare irrisolti temi che riguardano tutti e che, invece, con il buon senso potrebbero essere risolti”.

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