Fiscaglia
13 Giugno 2017
Sarà determinante per stabilire se sia nata viva o morta. La madre sta meglio ed è stata trasferita da Rianimazione a Ginecologia

Neonata nel freezer, giovedì l’autopsia sul corpicino

di Redazione | 2 min

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Il pm Isabella Cavallari conferirà questa mattina al medico legale Rosa Maria Gaudio l’incarico di eseguire l’autopsia sul corpicino della piccola di circa sette mesi che la madre aveva nascosto nel freezer dopo l’aborto. L’autopsia verrà eseguita giovedì 15 giugno e sarà determinante per stabilire se la piccina è nata viva o, come sostenuto dalla 40enne madre di Migliarino, già morta.

La donna, al momento indagata per omicidio aggravato e occultamento di cadavere, si trova ancora ricoverata all’ospedale di Cona, dove si era recata lunedì 5 giugno in seguito a una grave emorragia. Non si trova più nel reparto di Rianimazione, ma è stata trasferita in Ginecologia, dato che le sue condizioni stanno lentamente migliorando. “Accusa ancora capogiri – riferisce uno dei suoi legali, l’avvocato Gianluigi Pieraccini – ma è fuori pericolo, anche se non se la sente ancora di tornare a casa nelle condizioni in cui si trova, non avendo ancora le forze per badare ai suoi sei figli”. Come già anticipato, la tesi della difesa è che la neonata sia nata morta, il che farebbe cadere l’accusa di omicidio aggravato mantenendo però quella di occultamento di cadavere. La donna, interrogata venerdì scorso in ospedale, si è avvalsa della facoltà di non rispondere, e per gli inquirenti restano aperti ancora molti interrogativi, tanto che sarà necessario verificare se la 40enne fosse davvero incinta senza saperlo, il perché non si sia fatta aiutare, se abbia davvero tagliato il cordone ombelicale da sola, se l’aborto sia stato spontaneo o indotto e soprattutto il motivo per cui ha nascosto il corpicino nel freezer.

Da quanto si apprende, la donna dopo l’aborto nella sua casa di via Travaglio a Migliarino sarebbe rimasta svenuta per almeno tre ore. Erano le prime ore del mattino e nessuno in casa si sarebbe accorto di nulla, né il marito 42enne né gli altri figli della coppia. L’accertamento autoptico dovrà ora stabilire se quanto sostenuto dalla difesa della 40enne sia vero, cioé che la piccola sia venuta alla luce già morta: se i suoi polmoni avessero respirato l’autopsia dovrebbe essere in grado di determinarlo con precisione. Se così fosse, a quel punto resterebbe da stabilire se la piccina sia morta in seguito per non essere stata accudita, dato che la madre è rimasta svenuta per ore, il che trasformerebbe l’accusa di omicidio aggravato in omicidio colposo. Per saperne qualcosa in più si dovrà comunque attendere giovedì.

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