Politica
5 Giugno 2017
Il consigliere Simeone: «Comportamenti anomali su bandi e project financing»

Mensa scolastica. Esposto all’Anac del M5S sull’appalto a Cir Food

di Daniele Oppo | 4 min

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da sinistra: Sergio Simeone, Maria Teresa Pistocchi e Lorenzo Lazzari

«Comportamenti anomali». È così che Sergio Simeone, consigliere comunale del M5S, riassume il motivo che lo ha spinto a inviare un esposto all’Autorità anticorruzione in merito all’affidamento della refezione scolastica da parte del Comune alla Cir Food.

L’esposto è firmato da Simeone, è stato inviato il 16 maggio scorso ed è stato presentato lunedì in conferenza stampa dallo stesso consigliere, supportato dagli attivisti Maria Teresa Pistocchi e Lorenzo Lazzari, insieme al collega in consiglio comunale Claudio Fochi.

Ma quali sono le anomalie sulle quali dovrebbe pronunciarsi l’Anticorruzione? La prima innanzitutto è che «l’appalto di gara vinto dalla Cir nel 2009 – osserva Simeone – è stato rinnovato nel 2012 come da capitolato fino al luglio 2015. Solo che il nuovo appalto è stato indetto solo a novembre 2015 e in attesa si è prorogato il vincitore precedente». Ovvero tutto è rimasto in mano a Cir Food per circa un altro anno «con quattro proroghe: una per il bando, una perché è stato presentato un progetto e le altre due per lungaggini burocratiche».

Il secondo motivo di proroga – il progetto – è il motivo principale che ha scatenato gli interrogativi dei pentastellati: si tratta della piano di Cir Food per la costruzione di un centro pasti nell’ex Macello di via Trenti tramite un project financing. L’azienda paga la ristrutturazione di una porzione dell’immobile, in cambio riceve la gestione del servizio mensa scolastica per un determinato numero di anni. «Ci siamo accorti che nell’agosto 2015 è stato presentato da Cir Food il project financing, ed è del tutto evidente che il progetto era nato prima della scadenza del bando». Una coincidenza di tempi – scadenza dell’appalto-mancato bando-presentazione del progetto – che insospettisce il M5S, anche perché (ed è un altro aspetto su cui chiede all’Anac di pronunciarsi) la presenza di tale progetto condiziona i successivi appalti, che da triennali (rinnovabili per altri tre anni), diventano annuali (rinnovabili con la formula 1+1).

«Abbiamo il dubbio – afferma Simeone – che queste operazioni siano state fatte per favorire il project financing, chi è che si imbarca in un servizio del genere, in un appalto da quasi 3 milioni di euro all’anno, per un solo anno?». A supporto il consigliere M5S riporta una risposta a una delle aziende partecipanti all’ultimo bando di gara che chiedeva delucidazioni sulla durata dell’appalto. «La durata dell’appalto – rispondono i tecnici del Comune – è motivata dal fatto che è in fase di esame la proposta presentata al Comune di Ferrara da una ditta del settore […]. Data la tempistica legata alla valutazione dell’interesse pubblico della proposta, si è ritenuto di appaltare il servizio con le modalità e i tempi stabiliti dalla gara in oggetto». Gara vinta nuovamente dalla Cir, la stessa società che ha presentato il progetto in questione (che al momento non è partito perché nel frattempo è uscito il nuovo codice degli appalti).

Ma le contestazioni del M5S non si fermano qui e vanno ad affondare nella stessa Istituzione scuola, ovvero il braccio dell’Amministrazione comunale che indice e gestisce gli appalti in questione. Qui viene indicato un problema nella “rotazione” dei dirigenti o delle persone coinvolte in “posizioni sensibili” che secondo un documento dell’Anac – che però è solo del 2016 – dovrebbero cambiare ogni quattro anni più due con rinnovo motivato. Le posizioni che il M5S chiede all’Anac di controllare sono quelle di Mauro Vecchi, direttore dell’Istituzione scuola, «responsabile dei procedimenti di gara e unico soggetto che può applicare penali in caso di inadempienze» e che «ricopre l’incarico dal 31 ottobre 2010»; Mara Bignardi, «consulente esterna per il controllo qualità (e dunque personale tecnico che può rilevare eventuali inadempienze)» che «ricopre l’incarico dal 2005»; infine la posizione del professor Canducci, «docente dell’Università di Ferrara e consulente esterno per la redazione dei menù, determina indirettamente qualità e quantità delle derrate influendo sul costo dell’appalto, ha ricoperto l’incarico dagli anni 90 al 2016». La richiesta all’Anac è quella di indicare se «alla luce di quanto previsto nel recente Piano Nazionale Anticorruzione 2016 […] non sarebbe opportuno praticare la rotazione auspicata da codesta Autorità».

In generale, il rapporto tra Cir Food e mense scolastiche gestite dal Comune è un tasto su cui il M5S sta battendo da diverso tempo (in questo facendosi portavoce politico anche di diversi gruppi di genitori), sia per la durata – «almeno 14 anni», nota Simeone, ma per Pistocchi sono anche di più – sia per la qualità del servizio offerto ai bambini.

«Siamo tranquilli sulle scelte fatte – afferma il direttore dell’Istituzione scuola Mauro Vecchi, contattato da Estense.com -, ma dobbiamo avere il tempo di valutare i contenuti dell’esposto per le eventuali risposte».

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