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Le segreterie provinciale e comunale del Psi di Ferrara si sono riunite il 23 maggio per valutare la situazione politica determinatasi a livello provinciale in questi ultimi mesi e il partito lamenta di non essere stato coinvolto nella questione relativa all’allontanamento dalla giunta comunale dell’assessore Annalisa Felletti.

“L’occasione – si legge in una nota del partito – è stata anche quella di analizzare la presenza dei socialisti alle prossime elezioni amministrative, dove in alcuni Comuni, il nostro contributo rimane importante e qualificante, a sostegno di un quadro di riferimento politico molto preciso e che storicamente ci appartiene. Nell’incontro, è stato analizzato lo stato dei rapporti che si esprimono a livello amministrativo nei Comuni, rilevando una situazione non omogenea nel grado di tenuta delle maggioranze che sono chiamate a gestire i singoli territori”

Non mancano i malumori per il ‘caso Felletti’: “Il recente rimpasto avvenuto in Giunta nel Comune di Ferrara (rispetto al quale non entriamo volutamente nel merito), senza alcun rapporto preventivo con una forza di maggioranza quale la nostra, apre inevitabilmente per i socialisti ferraresi, la necessità di meglio comprendere quale rapporto politico s’intende avere per il proseguo e nell’ impostazione di una prossima campagna elettorale come a Ferrara, dove per le criticità sociali che quotidianamente emergono non sarà semplice gestire per il centro sinistra la riconquista del Comune stesso. Come già detto, nessuno ha la presunzione di svolgere un ruolo che compete al sindaco, tuttavia, ribadiamo quanto abbiamo già avuto modo di dire pubblicamente in un comunicato: un’occasione mancata della maggioranza per condividere un percorso ed iniziare a definire un nuovo progetto fatto di idee e proposte in grado di rinsaldare i rapporti fra le nostre componenti ma soprattutto in funzione del bene delle nostre comunità territoriali. Per tale ragione – conclude la note -, riteniamo opportuno chiedere ufficialmente un incontro al fine di chiarire, e possibilmente rideterminare un quadro di riferimento condivisibile sulle scelte che riguardano la nostra realtà provinciale in grado di trovare il giusto consenso dei cittadini sulle proposte e sugli obiettivi da raggiungere”.