Poggio Renatico
28 Aprile 2017
Un 30enne originario della Tunisia ha minacciato di morte dei poliziotti ed è stato rimpatriato

“Siete degli ebrei, vi ammazzo tutti”

di Redazione | 3 min

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Poggio Renatico. Ha minacciato di morte i poliziotti con un coltello con lama aperta e si è rivolto a loro dicendo “siete degli ebrei, io vi ammazzo tutti”. Il risultato è che è finito su un volo di sola andata Milano-Tunisi.

Un giovane di 30 anni, originario della Tunisia, Ilyes Akremi, residente fino a qualche giorno fa a Poggio Renatico è stato infatti espulso con accompagnamento coattivo a Tunisi nella giornata di mercoledì 26 aprile, dopo che era stato arrestato a inizio del mese a Bologna.

Il 4 aprile scorso, infatti, l’uomo era stato segnalato davanti ad una chiesa urlante frasi in arabo e successivamente ha minacciato gli operatori della polizia intervenuti – con il coltello e le frasi sugli ebrei – e, benché invitato ripetutamente a fermarsi e a fornire le proprie generalità, ha proseguito la sua marcia mettendo in pericolo la circolazione stradale, mantenendo un atteggiamento particolarmente aggressivo anche nei confronti del personale del 118, che tuttavia non ha ritenuto opportuno alcun trattamento. La polizia alla fine lo ha arrestato per resistenza a pubblico ufficiale e lesioni personali finalizzate alla resistenza

Il giorno successivo il giudice del tribunale di Bologna ha convalidato l’arresto del giovane – che ha dichiarato di essere pedinato da lungo tempo – prescrivendogli la misura dell’obbligo di presentazione trisettimanale alla polizia giudiziaria.

Nel frattempo però l’ufficio immigrazione della questura di Bologna è entrata in contatto con quella di Ferrara, notificando la condotta di Akremi, titolare di un permesso di soggiorno per lavoro subordinato, valido fino al 7 settembre di quest’anno. Da Ferrara, dopo aver verificato l’effettiva presenza del giovane nella provincia estense, è partito un provvedimento di revoca dell’autorizzazione al soggiorno emesso con urgenza l’11 aprile dal questore Antonio Sbordone in relazione alla grave condotta antigiuridica posta in essere da Akremi, ritenuta oggettivamente pericolosa per la tranquillità e l’incolumità pubblica.

Nel tardo pomeriggio del 20 aprile il tribunale di Bologna lo ha condannato per i reati a lui ascritti uniti dal vincolo della continuazione, previa riduzione per il rito, alla pena di 10 mesi di reclusione, concedendo la sospensione condizionale della pena e dichiarando decaduta la misura cautelare.

Ma la sua avventura non è finita qui. Il giorno successivo le forze dell’ordine sono dovute intervenute nella sua abitazione poiché aveva inveito con immotivata aggressività nei confronti dei coinquilini, minacciando altresì che avrebbe ucciso chiunque fosse entrato nella sua camera. Anche in questo secondo episodio il personale sanitario intervenuto non ha ravvisato la sussistenza di condizioni per procedere con un trattamento sanitario obbligatorio, né per adottare analoghe misure.

La condotta socialmente pericolosa del tunisino ha motivato la richiesta inoltrata con urgenza al prefetto di Ferrara per l’emissione del provvedimento di espulsione datato 24 aprile, che è stata coattivamente eseguita dalla polizia di stato nella serata del 26 aprile dopo la convalida del giudice di pace: l’interessato – che anche durante il viaggio ha continuato nell’esternazione talvolta delirante di frasi contenenti anche elementi religiosi – è stato accompagnato alla frontiera aerea di Milano Malpensa e consegnato a personale specializzato che lo ha scortato sino a Tunisi.

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