Attualità
7 Aprile 2017
Il Silp: "Surreale in epoca di terrorismo internazionale, bitcoin e deep web"

La polizia postale rischia di andar via da Ferrara

di Redazione | 3 min

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Il nuovo assetto organizzativo della polizia postale – al momento solo in fase di proposta – potrebbe comportare la scomparsa della sede di Ferrara.

La tabella della riorganizzazione su base regionale, diffusa dal sindacato Silp-Cgil, vede infatti l’assenza del presidio estense, ‘mangiato’ nella generale riduzione che comporterebbe la scomparsa del 70% delle sedi territoriali. In Emilia Romagna rimarrebbero solo la sede centrale di Bologna e due presidi a Parma e Rimini.

“Dilungarsi sull’inutilità ed il danno conseguente la soppressione della sezione di polizia postale e delle comunicazioni nella nostra provincia nel 2017, nell’era della digitalizzazione, della comunicazione online, del cyberbullismo, pedopornografia, e-commerce, cyber guerra, la si considera un’offesa all’intelligenza di chi vive il proprio tempo – osserva il segretario provinciale del Silp, Enrico Vincenzi -. Chiunque può percepire quanto il disegno dai tratti surreali non risolverebbe l’endemica carenza di organico della questura ma penalizzerebbe fortemente ed esclusivamente la dilagante necessità del concetto di sicurezza legato alla rete, pertanto impossibile prescinderne in epoca di terrorismo internazionale, bitcoin e deep web. Privare la cittadinanza di un ufficio di polizia dedicato non solo alla repressione e prevenzione dei reati informatici ma anche alla comunità dei nativi digitali attraverso l’intensa attività di sensibilizzazione che, in sinergia con gli istituti scolastici, il tavolo prefettizio antibullismo, funge da molti anni da filtro interattivo con una generazione spesso disarmata nell’approccio ‘legale’ con la rete; spezzare questo filo rosso con la realtà virtuale che quotidianamente ci accompagna – conclude Vincenzi -, significherebbe retrocedere al paleolitico mentre il mondo digitale evolve alla velocità della luce”.

“La consistenza organica attuale della specialità a livello nazionale è di 1.533 unità. A Ferrara sono impiegati attualmente 7 poliziotti rispetto ai 22 previsti nella pianta organica del 1989 ed entro il 2019 con i pensionamenti rimarranno in 5 – fa sapere Stefano Parziale del sindacato Siulp -. Difficile garantire le incombenze che gravano su di essi: cyber bullismo, truffe on line, furti d’identità telematici per citarne alcuni (secondo il report 2016 nelle sezioni oltre il 50% riguarda truffe on line)”.

“Nel 2016 – prosegue Parziale – sebbene con risorse limitatissime la polposta Ferrara ha arrestato una persona, denunciato 60, svolto 211 pattuglie automontate di vigilanza, identificato 275 persone, controllato 42 veicoli e svolto 18 conferenze presso istituto d’istruzione. (dati ufficiali forniti dalla sezione). Durante gli ultimi corsi di formazione per Ufficiale di Polizia Giudiziaria, nessuno è tornato nella specialità, questo significa che vi è una chiara volontà del Dipartimento di Pubblica sicurezza a concentrare su poche strutture l’attività”.

Se davvero la riorganizzazione dovesse risolversi con la soppressione del presidio territoriale di Ferrara, il Siulp annuncia che interpellerà prefetto e questore affinché il personale attivo venga collocato “in un’ apposita sezione per il contrasto dei reati informatici all’interno della Squadra Mobile che la segreteria nazionale Siulp ha chiesto nella riunione del 5 di istituire a livello nazionale. Questo soprattutto per non disperdere quella preziosa attività di prevenzione fatta all’interno delle scuole che spesso ottiene più risultati di ogni altro mezzo che è possibile solo aggiornando costantemente i Poliziotti del settore facendoli lavorare su questi specifici reati”.

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