Caterina Ferri
La condanna per danno erariale arrivata dalla Corte dei Conti di Roma a carico dell’ex presidente della Provincia Marcella Zappaterra e degli assessori che firmarono la delibera per la retribuzione dell’allora capo di gabinetto Manuela Paltrinieri ha un riverbero politico anche per quanto riguarda il Comune di Ferrara. Il M5S estense chiede infatti le dimissioni dell’assessore comunale Caterina Ferri, allora in giunta provinciale e tra gli assessori condannati a rifondere una quota del danno erariale (poco meno di 3mila euro su un totale di 89.752).
«Come forza politica d’opposizione in Consiglio Comunale – scrivono i pentastellati -, ma soprattutto come cittadini, non possiamo che chiedere le dimissioni di Marcella Zappaterra dall’incarico attualmente in corso di consigliera regionale e, soprattutto, le dimissioni dell’assessore Caterina Ferri, perché non possiamo tollerare che un assessorato importante della nostra città sia occupato da un amministratore “prono”, che ha dimostrato la sua incapacità o mancanza di volontà di opporsi ad un modus operandi, purtroppo assai frequente ovunque, che ha fatto dei posti chiave del Paese intero una grande ammucchiata di amici degli amici».
«Nei giorni successivi alla sentenza di primo grado – scrivono ancora i grillini estensi – cercammo di spingere il sindaco, il Consiglio e la Giunta di Ferrara a prendere atto della situazione, chiedendo di condannare l’ennesimo caso di malapolitica. Le risposte che ricevemmo allora furono garantiste e volte al ‘coprire il compagno di partito’, un atteggiamento già visto e riproposto troppe volte in una piccola realtà come la nostra; non vi fu altro se non la volontà di chiudere gli occhi su una vicenda che, seppur non ancora confermata fino al terzo grado di giudizio, è apparsa da subito piuttosto discutibile, se non altro per l’eccessivo grado di discrezionalità che traspariva da questa assunzione. Oggi ne vediamo l’epilogo: nella sentenza di primo grado il giudizio espresse il concetto di colpa grave da parte della Giunta Provinciale, mentre per la Zappaterra il procuratore parlava di condotta debordata nell’arbitrio. La sentenza attuale rincara la dose soprattutto per gli altri membri della giunta, che hanno firmato quell’assunzione e ne sono quindi responsabili: se per la Zappaterra si parla di “inescusabile negligenza”, gli Assessori vengono definiti “totalmente proni” (in realtà si parla più precisamente di “prona acquiescenza”, ndr), poiché avrebbero avallato l’assunzione con un comportamento “gravemente colposo” , nonché “carente di ogni valutazione”».
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