Fabio Bergamini
Bondeno. “Il Politecnico di Bari azzera le tasse agli studenti extracomunitari? Il Comune di Bondeno risponde con borse di studio riservate a bondenesi doc. ‘Prima la nostra gente’ per noi non è uno slogan, ma un dovere civile”. Così il sindaco di Bondeno, Fabio Bergamini, annuncia l’imminente avvio del nuovo bando municipale per i propri cittadini.
Il bando arriva dopo quello dedicato alle start-up, che consentirà a cinque giovani idee imprenditoriali di diventare realtà, grazie al sostegno dei fondi comunali e vuole dare una continuità ad un percorso di “aiuto” a studenti e famiglie in difficoltà. Il costo per lo studio, partendo da libri, abbonamenti al trasporto pubblico, rette e materiale didattico è infatti sempre più un problema con cui fare i conti.
Tuttavia – lamenta il primo cittadino – pare sia in atto una gara “di presunta solidarietà, per aiutare sempre i soliti noti, cioè gli extracomunitari”. Nel corso dell’ultimo anno, si sono susseguiti episodi contestati (dalla parte politica che sostiene il sindaco Bergamini, ovvero la Lega Nord) un po’ ovunque: dal Policlinico di Bari, che offre le rette agli extracomunitari, alle agevolazioni in atto per gli stranieri a Torino e Napoli, mentre all’Alma Mater di Bologna “si è offerta l’iscrizione gratuita all’Università per i richiedenti asilo. Quindi, parliamo al momento di persone che hanno alcuno status e che potrebbero non avere diritto a questo ennesimo regalo. In tutto questo, gli studenti italiani meritevoli faticano a ricevere i fondi delle borse di studio, sempre più limitati dalla contrazione delle risorse”.
Di qui, la nuova proposta del sindaco: “Il Comune (terremotato) di Bondeno, al contrario, pensa alla propria gente e mette in campo politiche attive di sostegno al merito e alla formazione. Il bando per le borse di studio – spiega Bergamini – è ‘in definizione’: l’essere bondenesi costituirà premessa per aderirvi, con punteggi più alti in base agli anni di residenza. Ovviamente, concorreranno alla definizione della graduatoria finale voti e titoli di merito. Vorremmo che anche dalle università – conclude – arrivassero gesti di attenzione verso i nostri studenti, ma purtroppo l’adagio è quello di aiutare sempre i soliti migranti. A farne le spese sono i nostri studenti, i più discriminati e caricati di costi”.
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