Cronaca
23 Febbraio 2017
Espulso Samir, 39enne sul quale pendevano vari esposti per molestie. Non potrà tornare in Italia per 5 anni

Si ubriacava e trafficava in Gad, la Polizia lo mette in un volo per la Tunisia

di Redazione | 3 min

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Era uno dei terrori della zona Gad: si ubriacava, era molesto, usava un sala giochi come base in cui andare in bagno, incontrare gli amici, svolgere i sui traffici, minacciare gli altri clienti. Faceva tutto con baldanza, sicurezza estrema, anche quando gli operatori della polizia intervenivano a seguito degli esposti contro di lui, e sono stati tanti nel tempo. Ma, alla fine, si è guadagnato un biglietto di sola andata per la Tunisia.

Nella giornata di mercoledì, infatti, Samir, cittadino tunisino di 39 anni, è stato accompagnato all’aeroporto di Venezia e fatto sedere su un volo per il suo Paese d’origine, con il divieto di tornare in Italia per cinque anni.

Daccapo. Samir è un soggetto ben conosciuto in Gad: si ubriacava e girovagava soprattutto al Doro, nell’area circostante la Coop, ed era un’assiduo frequentatore di sale da gioco.  Nei suoi confronti la questura aveva già raccolto diversi esposti e aveva attivato la Divisione Pasi (Polizia Amministrativa e Sociale e dell’Immigrazione) per  svolgere accertamenti mirati affinché non creasse più problemi di ordine e sicurezza pubblica.

Nel 2012 era stato oggetto di un accompagnato al Cie di Milano, ma venne rilasciato a seguito della richiesta di riconoscimento dello status di rifugiato, in attesa della riunione della Commissione per i rifugiati politici e di guerra. Samir torna quindi a Ferrara, e riprende con la sua solita vita: si ubriaca, disturba, affronta i controlli di polizia come se fosse intoccabile, è provocatorio e aggressivo.

Ma non ha fatto bene i conti: la Commissione gli nega infatti lo status di rifugiato e l’Ufficio Immigrazione gli notifica il provvedimento. A questo punto, in occasione dell’ennesimo controllo in zona Gad, il prefetto di Ferrara emette un secondo provvedimento di espulsione e il questore Antonio Sbordonoe ordina a Samir di lasciare il Paese entro 7 giorni. L’Ufficio Immigrazione, scaduto il termine e verificato che il tunisino non si è allontanato, chiede al consolato di Genova il rilascio di un titolo di viaggio che consenta di poterlo imbarcare coattivamente ed eseguire materialmente l’espulsione. Il consolato da l’ok e, anzi, amplia la validità temporale del titolo a dieci giorni anziché per i soliti due o tre giorni, così da poter meglio organizzare le procedure del suo rintraccio e accompagnamento alla frontiera.

Per Samir è come se nulla fosse: monopolizza una sala gioco in zona Gad, fa di quel locale il suo punto di riferimento per andare in bagno, incontrare suoi connazionali, gestire i suoi traffici illegali visto che per il suo sostentamento non può di certo lavorare e inizia a minacciare anche i giocatori.

Il Nucleo Espulsioni dell’Ufficio Immigrazione lo tiene sott’occhio, in due occasioni lui riesce a sfuggire alla cattura fino alla serata di martedì scorso (21 febbraio), quando viene localizzato dalla Polizia di Stato proprio nella sala da gioco in zona Gad.

Samir viene portato in questura per l’identificazione e, pendendo a suo carico la seconda espulsione emessa dal prefetto, viene trattenuto per tutta la notte dagli uomini dell’Upgsp.

Nella mattinata successiva si è svolta l’udienza fissata davanti al giudice di pace del tribunale di Ferrara che, riconoscendo gli elementi indicati dall’Ufficio immigrazione, ha convalidato il provvedimento di accompagnamento coatto alla frontiera emesso dal Questore, rilasciando apposito nulla osta.

Nella tarda mattinata di ieri (mercoledì) un equipaggio della questura lo ha accompagnato all’aeroporto di Venezia dove è stato imbarcato e affidato al comandante di un volo diretto in Tunisia.

Ora Samir non potrà far ritorno in Italia per almeno 5 anni e, in caso di rilevamento della sua presenza sul territorio, è previsto il suo arresto obbligatorio con pena della reclusione di 4 anni.

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