Cronaca
22 Gennaio 2017
Maxi blitz di 13 ore: identificati 100 extracomunitari, molti sprovvisti del permesso di soggiorno

Gad, questore: “Nervo scoperto, ma i risultati si vedono”

di Elisa Fornasini | 3 min

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Parole forti quelle del candidato sindaco del centrosinistra che, fiancheggiato da tutti i consiglieri di opposizione e dalla candidata Elajda Kasa, attacca il sindaco Alan Fabbri e tutta la maggioranza non solo per la cartellonistica presente in tutta la città, quanto per l'utilizzo del fondo di riserva per finanziare attività per le quali non capisce il criterio di urgenza applicato

Avrebbe adescato l’amichetta della figlia. “Nego tutto”

Parla e respinge ogni accusa il 49enne ferrarese finito a processo per adescamento di minore, pornografia minorile e corruzione di minorenne, dopo che tra febbraio e novembre 2018 - secondo la Procura - avrebbe adescato una ragazzina di 14 anni, compagna di scuola di sua figlia, prima inviandole foto dei suoi genitali e poi inducendola a fare altrettanto, attraverso lusinghe e regali - come ricariche telefoniche - per provare a ottenere in cambio la sua fiducia

(foto di archivio)

“Un servizio straordinario di controllo del territorio più straordinario degli altri per la durata e per il numero di forze dell’ordine impiegate”. E’ con queste parole che il questore Antonio Sbordone annuncia i risultati del maxi blitz lungo 13 ore (dalle 6 del mattino alle 19 di sera) avvenuto venerdì in zona Gad.

Una task force senza precedenti (erano schierate 7 pattuglie del Reparto Prevenzione Crimine Emilia Romagna Orientale, unità cinofile, una squadra del reparto Mobile, tutte provenienti da Bologna, e 10 unità della Squadra Mobile, 8 unità dell’Ufficio Immigrazione, 15 unità della polizia di Stato, 2 unità della polizia scientifica e il personale della divisione amministrativa di Ferrara) “per non abbassare la guardia nel contrasto alla microcriminalità, legata soprattutto allo spaccio”.

“Non ho mai negato che il quartiere Gad rappresenti un nervo scoperto e un problema per la città, ma non è vero che sia terra di nessuno o una zona franca” assicura il questore, quasi in risposta alle denunce mosse da Gianni Tonelli, segretario nazionale del sindacato di polizia Sap, che nella sua ultima visita in città aveva parlato proprio di “zone franche dove si creano delle sacche di clandestinità, spaccio e prostituzione”.

“L’impegno che stiamo mettendo in quella zona sta dando dei risultati – prosegue Sbordone – da affinare quest’anno proseguendo i servizi straordinari di controllo, intensificando i servizi ordinari e dispiegando le nuove guardie giurate volontarie dopo la sottoscrizione della convenzione per la sicurezza partecipata. Dobbiamo stare tutti insieme altrimenti non ce la facciamo – è l’appello all’unità del questore – per questo servono politiche di sicurezza integrata piuttosto che maggior personale: anche se ci mandano altri dieci agenti cambia poco”.

Maggiori presidi, quindi, ma senza militarizzare l’area. “L’opinione vorrebbe che questi servizi interforze si ripetessero ogni giorno – ammette Sbordone – ma non c’è la possibilità operativa per poterlo fare e, onestamente, non li auspico nemmeno: lo spiegamento di forze dell’ordine non è auspicabile e condiziona in maniera negativa il clima nel quartiere”.

L’ultima operazione, con controlli nell’arco di tutta la giornata tra stazione, stadio, grattacielo ed altri immobili in disuso, ha portato all’identificazione di oltre 100 extracomunitari di cui tre espulsi, una accompagnata al Cie di Roma e uno munito di foglio di via obbligatorio. Non solo identificazioni e controlli amministrativi ma anche perquisizioni domiciliari (in via Cassoli e presso la torre B del grattacielo), controlli nelle attività commerciali (4 gli esercizi controllati) e sequestro di droga (8 grammi di cocaina, 30 grammi di marijuana e 10 di hashish) con conseguente denuncia di un nigeriano e di un algerino per detenzione finalizzato allo spaccio di sostanze stupefacenti

Alcuni degli extracomunitari identificati sono risultati sprovvisti di qualsiasi documento di identificazione e autorizzazione al soggiorno. Accompagnati in questura, questi migranti di nazionalità nigeriana, tunisina e marocchina, da una prima verifica alla banca dati delle forze di polizia, sono risultati con numerosi pregiudizi e condanne per reati quali spaccio, furto, rapina aggravata anche con armi, rissa, lesioni, violenza minaccia e resistenza a pubblico ufficiale, ricettazione e violazione legge immigrazione.

Il personale del locale Gabinetto di polizia scientifica li ha sottoposti alla verifica delle impronte con sistema Spaid dalla quale è emerso che gli stranieri non solo si erano resi responsabili dei numerosi reati già citati, ma erano anche destinatari di più provvedimenti di espulsione anche con generalità diverse da quelle dichiarate al momento del controllo.

Gran lavoro per l’Ufficio Immigrazione che ha dovuto provvedere alle espulsioni. Sulla base dei posti disponibili presso i Cie, in un caso per una nigeriana si è provveduto all’immediato allontanamento dalla città con accompagnamento presso il Cie di Roma. Per un secondo soggetto, sempre nigeriano, il questore ha emesso un foglio di via obbligatorio. Nel contempo la Divisione Amministrativa sta valutando elementi di ordine e sicurezza pubblica sulla base dei quali il questore potrà emettere eventuali provvedimenti di sospensione della licenza degli esercizi commerciali.

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