Jolanda
9 Gennaio 2017
La procura aveva chiesto 9 anni di reclusione, il Codacons una provvisionale da 10 milioni di euro e la condanna di Banca Mediolanum

Il momento della verità per la maxi truffa dell’ex broker Mazzoni

di Redazione | 1 min

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immagine di repertorio

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Jolanda di Savoia. Dovrebbe essere oggi il giorno della verità giudiziaria per Raffaele Mazzoni, l’ex broker di Banca Mediolanum accusato, tra le varie cose, di aver messo in piedi una truffa da circa 11 milioni di euro.

Dopo decine di udienze e testimonianze di parti civili e altri soggetti truffati, lunedì mattina dovrebbe arrivare finalmente la sentenza di primo grado per i fatti relativi al periodo 2006-2012, quando la truffa venne scoperta. Mazzoni (che nel corso del processo ha cambiato alcuni avvocati ed è difeso oggi dall’avvocato Alessandra Pisa) è accusato anche di abusivismo finanziario, che è il reato più grave tra quelli contestati.

Al termine della requisitoria il pm Nicola Proto ha chiesto una pena complessiva a 9 anni di reclusione e 50mila euro di multa. Il Codacons, l’associazione dei consumatori che rappresenta molte parti civili nel processo (141), ha chiesto una maxi provvisionale da 10 milioni di euro e la condanna anche per Banca Mediolanum – che nel processo ha la doppia veste di parte civile e responsabile civile – per non aver effettuato i dovuti e tempestivi controlli sull’operato del proprio promotore finanziario.

Durante l’ultima udienza la difesa ha chiesto al giudice Debora Landolfi di valutare positivamente la confessione e la collaborazione offerta dall’ex broker.

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