Spettacoli
25 Dicembre 2016
La lady del jazz in città con il suo 'Round Christmas'. Ma non è un semplice concerto natalizio

Rossana Casale: “Vi svelo il mistero di Ferrara a Natale”

di Redazione | 3 min

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rossana-casale-round-christmasUn appello a vivere il Natale più vicino alla fede e non alle frivolezze. È quello lanciato da Rossana Casale, la lady del jazz che a cadenza quasi annuale torna nella città estense per allietare le feste dei ferraresi e non solo. Quest’anno l’appuntamento sarà lunedì 26 dicembre al ristorante “Spirito” di Vigarano per chiudere la rassegna “Tutte le Direzioni in Wintertime 2016” organizzata dal Gruppo dei 10. Ma le novità in vista sono tante e ce le siamo fatte raccontare dalla stessa Casale.

Il suo ritorno a Ferrara per il concerto natalizio è ormai un appuntamento tradizionale. Cosa dobbiamo aspettarci per Santo Stefano?

Presenterò l’album ‘Round Christmas’ che, come recita il titolo, non intende essere un disco di Christmas song ma di canzoni che ruotano attorno al Natale. Non è l’album tipico dei brani natalizi, quindi, ma di poeti da tutto il mondo che portano dentro diversi momenti di riflessione. Perché è la stessa idea del Natale che deve cambiare: di fronte a questo momento di dolore, paura, morte e terrorismo non è il caso di vere il Natale come una gara a chi fa il regalo più grosso. O la festa cessa di esistere o si trasforma e diventa un momento di riflessione più profonda. È un modo per parlare della fede in maniera giocosa e a volte rituale, di pensare al Natale dei meno fortunati, di entrare in contatto con Dio.

Sembra un appello a vivere un Natale meno consumistico e più vicino alla religione. È giusto?

Ci sono modi diversi di affrontare la fede, ognuno deve avere il suo modo di vivere il momento di contatto con il cielo e l’universo. Quando siamo uniti con i nostri cari in pace e quiete siamo più vicini al nostro spirito. Questo pensiero diventa speciale quando viene riportato nella casa del jazz, il linguaggio che più di tutti riesce ad aprire e a liberare il significato delle parole. Grazie anche ai musicisti che mi accompagneranno sul palco: Emiliano Begni (pianoforte), Gino Cardamone (chitarra e banjo), Ermanno Dodaro (contrabbasso) e Francesco Consaga (sax soprano e flauto).

E Ferrara potrebbe essere il ‘tetto’ di questa casa del jazz?

Ferrara è una città dove il jazz è molto amato e seguito. Ho seguito la sua storia fin dai tempi della nascita del Torrione, dove ho stretto amicizia con Alessandro (Mistri, direttore artistico del Gruppo dei 10, ndr). Ogni città ha vissuto degli anni di grande fermento in questo campo: la prima è stata sicuramente Milano ma Ferrara è forse la zona dove il jazz ha avuto più movimento. Il vostro conservatorio (Frescobaldi, ndr) è stato uno dei primi ad aprire a questo linguaggio. E non è solo la città del jazz ma anche del teatro, ho presentato diversi spettacoli di cui conservo un bel ricordo.

È quindi d’accordo con la descrizione di Ferrara come città d’arte e di cultura?

Sì, è un luogo magico per la cultura e la musica e mi fa sempre piacere tornare qui. Non so perché, ma la città mi ha sempre dato una sensazione di grande mistero. E’ difficile da spiegare, ma quando osservo il Castello provo una sensazione forte di mistero, immaginando le tante storie che sono accadute lì dentro. Ed è ancora più magica di notte, quando si cammina per le strade deserte.

Se dovesse dedicare una canzone a questa città, quale sceglierebbe?

Domanda difficile… anzi, sicuramente sceglierei Round Midnight, un brano storico del jazz composto di Monk. Credo che rappresenti appieno il senso di spazio largo e del mistero emanato da Ferrara. Ho preso in prestito parte del titolo per raccontare appunto le storie senza tempo che ruotano attorno al Natale. Un Natale che entra in casa delle persone per rubare un pensiero più profondo, sincero, riflessivo.

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