Politica
22 Novembre 2016
Approvata la riforma dei servizi educativi per la prima infanzia. Calvano e Zappaterra (Pd): "Siamo i primi in Itala a rispondere al calo vaccinale"

A scuola solo se vaccinati, la Regione approva la legge

di Redazione | 3 min

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vaccinoAdesso è legge, ed è la prima varata da una Regione italiana: per poter frequentare gli asili nido dell’Emilia-Romagna i bambini dovranno essere vaccinati.

Lo prevede il progetto di legge della Giunta regionale di riforma dei servizi educativi per la prima infanzia e approvato oggi dall’Assemblea legislativa con 27 voti favorevoli (Pd), 5 no (M5s) e 10 astenuti (Sel, Ln, Fdi, Fi). L’articolo 6, quello che introduce l’obbligatorietà dei vaccini, è stato votato da Pd, Sel, Fdi, Fi; contrario il M5s, astenuta la Ln. Nel ridisegnare i servizi 0-3 anni, la norma introduce come requisito d’accesso a quegli stessi servizi, pubblici e privati, “l’avere assolto gli obblighi vaccinali prescritti dalla normativa vigente”, e quindi aver somministrato ai minori l’antipolio, l’antidifterica, l’antitetanica e l’antiepatite B.

La percentuale di vaccinati che garantisce la migliore protezione a tutta la popolazione deve essere superiore al 95%, limite indicato dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms). In Emilia-Romagna tale copertura è stata del 93,4% nel 2015 dopo essere scesa al di sotto di quella richiesta nel 2014, quando arrivò al 94,5%. Nel 2010 era al 96,5%.

 

Vaccini obbligatori, nel Ferrarese un calo drastico della copertura

Per quanto riguarda più in generale i servizi educativi per la fascia di età da 0 a 3 anni, la riforma tocca un sistema regionale fatto di 1.199 servizi per oltre 32.500 bimbi iscritti. Punti cardine della nuova legge sono più garanzia dell’equità e della qualità dei servizi, peraltro sottoposti a processi di valutazione; l’accreditamento delle strutture private, sinora mai attuato, che viene semplificato ma reso più efficace e che si aggiungerà all’autorizzazione, per un’offerta educativa più trasparente; la formazione del personale e la nuova collocazione dei coordinamenti pedagogici presso i Comuni capoluogo a seguito del superamento del ruolo delle Province.

“La riforma non si limita solo a rivedere l’organizzazione dei servizi o le regole per l’accreditamento e la formazione del personale, ma introduce anche l’obbligo delle vaccinazioni contro polio, difterite, tetano ed epatite B per accedere a tutti i servizi educativi e ricreativi della Regione, siano essi pubblici o privati. – spiegano i consiglieri regionale Pd Paolo Calvano e Marcella Zappaterra – L’intento primario è quello di consolidare la rete integrata pubblico-privato di nidi, centri educativi e ricreativi e dare alle famiglie soluzioni organizzative più vicine alle loro esigenze quotidiane, mantenendo sempre al centro il bambino e i suoi bisogni pedagogici e relazionali e continuando ad investire sulla formazione e l’organizzazione per avere standard qualitativi sempre all’altezza”.

“Siamo primi in Italia a prevedere un obbligo per tutelare la salute delle nostre comunità e in particolare quella infantile, ma siamo certi che presto saremo seguiti da altre Regioni. – proseguono i consiglieri Pd – Al drastico calo delle coperture vaccinali che si registrano in tutto il Paese e che stanno comportando l’insorgere di episodi clinici spesso drammatici, va data una risposta fattiva ed energica”.

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