Ben 1151 morti in 19 anni. Sono i numeri impressionanti della strage quasi ventennale avvenuta sulle strade di Ferrara e provincia. A redigere il macabro censimento è Luigi Ciannilli, già presidente del Comitato vittime della strada Paglierini.
Proprio ieri Ciannilli ha partecipato alla commemorazione, a 10 anni dalla morte contro un platano, di Rossella Toschi. Tornando da quell’evento ha riflettuto su “quanto tempo occorrerebbe per portare una parola di conforto a tutte le 1.151 famiglie che fino ad oggi, solo negli ultimi 19 anni, hanno perso una persona cara sulle strade della provincia di Ferrara: 3 anni e 15 giorni!”.
Cianilli elenca, anno per anno, tutte le perdite subite sulle “strade di sangue”. A partire dal 1998, quando se ne contarono addirittura 102. Nel 1998 i lutti furono 89; 99 l’anno seguente; 83 nel 2001. E quindi 97, 80, 82. Nel 2004 l’età media dei decessi fu di appena 44 anni.
Con l’introduzione della patente a punti la situazione – se si può usare questo termine – migliora: nel 2005 si registrano 68 incidenti mortali, 62 nel 2006, e quindi 46, 59, 37, 39, 35, 38, 32, 31 e 41.
Nell’anno in corso si sono registrati 31 morti su strada, per una età media di 51,77 anni.
Altri parametri arrivano dai dati 2014 Istat e Ue, che vedono nella provincia di Ferrara 8,78 decessi ogni 100mila abitanti. La media più alta dell’Emilia-Romagna (in regione si ferma a 7,35, mentre in Campania è di 4,73 e di 2,95 nella provincia di Napoli; 5,56 in Italia e 5,1 Ue). Il confronto con l’estero è impietoso: la media scende a 4,2 in Germania; 2,8 in Inghilterra; 4,2 in Irlanda; 3,5 in Spagna; 2,8 in Svezia; e 3,2 in Danimarca.
“Ricordando una delle ultime esclamazioni pronunciate da Gesù Cristo sulla croce, prima di esalare lo spirito – è la riflessione finale di Ciannilli -, pensando a quante di quelle vite potevano essere salvate, credo sia per nulla fuori luogo affermare: ‘Signore, perdona coloro che hanno concorso a causare queste vittime, perché non ‘sapevano’ e non ‘sanno’ cosa fare’”.
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