Eventi e cultura
30 Settembre 2016
Alla Mlb Gallery e all’Annunziata la mostra del fotografo Omar Imam

Lettera d’amore in undici scatti dalla Siria

di Redazione | 2 min

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unnameddi Carolina Fiorini

Dolce, onirico, etereo. Ma anche solido, fermo e feroce. È lo sguardo del fotografo siriano Omar Imam attraverso il quale possiamo solo immaginare e vedere una piccola parte della realtà odierna siriana e del Medio Oriente.

“Live, Love, Refugees” è una lettera d’amore in undici scatti ad una terra scossa dai potenti. Undici ritratti che hanno la forza di ribaltare i ruoli spingendo lo spettatore a guardarsi dentro.

È una mostra che esplora la condizione psicologica dei rifugiati siriani in Libano, è una mostra che ne narra i sogni e le speranze in fermi immagine surreali e drammatici.

Dopo New York e Istanbul, in occasione del Festival Internazionale di Ferrara, giovedì 29 settembre è stata inaugurata la mostra fotografica che ha luogo in due differenti sedi, presso la Mlb Gallery in corso Ercole I d’Este 3, e presso l’Art Gallery Annunziata in piazza della Repubblica 5, visitabile fino al 20 novembre.

Camminando lungo la parete osserviamo le fotografie in bianco e nero appese al muro, esaminiamo le immagini e abbiamo la strana sensazione di essere guardati da chi si è fermato dentro lo scatto. Omar ci racconta i rifugiati e la Siria, non rievocando strage e distruzione, bensì attraverso la forza dello sguardo. Yassin, Rawd, Faten, Kawthar, Hael, hanno raccontato la loro storia e loro forza di rinascere, elementi che sono stati tradotti con estrema audacia dal fotografo attraverso “la ricerca di un simbolismo che sia capace di dare emozione e arte – racconta l’artista. Raccogliere le testimonianze dei profughi non è stato facile, io stesso mi commuovevo. Col tempo però riuscivo sempre più a immedesimarmi nei loro racconti, l’ascolto non era più così pesante e attraverso le loro storie sono riuscito a riscoprire la mia storia”.

Omar Imam è un fotografo e regista siriano stabilitosi ad Amsterdam. Dal 2003 lavora su storie personali e campagne sociali che riguardano la Siria attraverso un approccio ironico e concettuale come reazione alla violenza. Tra i suoi lavori vi sono realizzazioni di cortometraggi di fiction, film, reportage e workshop sia per progetti personali che per collaborazioni con Ong.

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