Comacchio. Il prefetto Tortora striglia il sindaco di Comacchio Marco Fabbri e gli ricorda il diritto del consigliere comunale Davide Michetti di accedere agli atti relativi alla ducmnetazione presentata per la candidatura di Comacchio a Capitale Italiana della Cultura per il 2018.
Il consigliere dell’Onda aveva infatti presentato istanza di accesso a quegli atti senza ottenere soddisfazione. La richiesta al prefetto di esprimere un parere in merito alla vicenda ha avuto come risultato una sorta di ‘tirata d’orecchie’ al primo cittadino. Tortora ha richiamato la normativa vigente e l’interpretazione che forniscono il Consiglio di Stato e i Tar “secondo cui il diritto all’informazione del consigliere si connota come diritto soggettivo pubblico, espressione del principio democratico dell’autonomia locale e della rappresentanza esponenziale della collettività, in quanto tale direttamente funzionale non ad un interesse personale del consigliere, ma alla cura di un interesse pubblico connesso al mandato conferito”. “Tale diritto, inoltre – aggiunge il prefetto – dalla giurisprudenza è considerato strumentale all’attuazione del generale potere d’indirizzo e controllo politico-amministrativo spettante al Consiglio”.
Una nota, quella inviata dal prefetto a Fabbri, che non fa comunque cantare vittoria al consigliere Michetti “per il semplice motivo – spiega l’esponente dell’Onda – che ha vinto la divisione a scapito el dialogo, ha vinto l’arroganza nel sentirsi padre padrone a scapito della democrazia, ha vinto l’imposizione a scapito del confronto costruttivo e naturalmente la trasparenza tanto invocata dal Fabbri è andata molto trasparentemente a farsi benedire… il tutto, come al solito, a scapito della comunità”.
“Marco Fabbri – è la considerazione di Michetti affidata alla sua pagina Facebook – forte di un ampio consenso elettorale, ha incarnato per un primo periodo la voglia di riscatto e equità che ogni cittadino italiano sente sempre più lontano, la voglia di riscatto che ogni cittadino comacchiese sentiva e purtroppo continua a sentire ancora oggi, nei confronti di quei poteri forti che tutt’ora e senza ombra di dubbio… più di ieri, influiscono e condizionano le scelte di chi siede su quella poltrona”.
Ciò che ha ricordato il prefetto a Fabbri, come riferisce Michetti, è “che le leggi esistono e anche i sindaci (come tutti) le devono rispettare… a maggior ragione chi si è presentato come il salvatore della patria riempiendosi la bocca di parole, quali trasparenza e democrazia, di cui nel tempo ha dato prova di non conoscerne né il significato e tanto meno il valore”.
Sul documento relativo alla candidatura di Comacchio a Capitale Italiana della Cultura, il consigliere spiega che “non è un documento a uso e consumo di pochi, è un documento importantissimo che deve andare a vantaggio di tutto il territorio e non solo a favore dei soliti, un documento a cui ogni consigliere comunale avrebbe dovuto accedere per darne il proprio contributo, anche critico! Un documento che ogni consigliere comunale che si definisce tale deve conoscere a tutela della comunità, indistintamente”.
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