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12 Settembre 2016
Il film di Antoine Fuqua chiude la 73a Mostra Cinematografica di Venezia

I magnifici sette a Venezia

di Redazione | 3 min

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2016-09-10 - DENZEL, PRATT et FUQUA at VENICE 73 ---1-5I riferimenti, per The magnificent Seven, ultimo film visto Fuori Concorso a Venezia 73 di Antoine Fuqua, regista statunitense attivo da quasi vent’anni, sono chiarissimi: è, mutatis mutandis, il remake dell’omonimo capolavoro del 1960 opera del regista John Sturges, interpretato da mostri sacri del cinema americano qualiYulBrynner, Eli Wallach, Steve McQueen, Charles Bronson e James Coburn.

Liberamente ispirato aI sette samurai, film dell’immenso regista anche shakespeariano giapponeseAkira Kurosawa, cui Sturges rende omaggio, il film ripropone in chiave di lettura della frontiera americana del XIX secolo, temi universali sempre validi comel’onore, l’amicizia tra sodali in difesa delle ingiustizie perpetrate a danno dei più deboli che già Kurosawa aveva affrontato nel suo film di sei anni prima, ambientato nel Giappone dell’età feudale, protagonista d’eccezione il suo attore feticcio Toshirō Mifune.

Da lui prenderà ispirazione anche Sergio Leone, il nostro portabandiera del genere spaghetti western cui tanti poi fecero riferimento, a loro volta, nel tempo. Così, giustamente il regista Antoine Fuqua oggi ha descritto in conferenza stampa:

– Come è stato ri-portare sullo schermo questo plot eterno?
– Semplice. La storia originale, come già accennato, parte da I sette samurai di Kurosawa, nume tutelare, ma è sempre contemporanea: il terrorismo c’è sempre, la violenza dei forti sui deboli è ancora e sempre dato comune e i ‘samurai devono aiutare’, devono essere i paladini di tutto ciò, anche a costo della vita, e da qualunque parte essi provengano, male o bene che sia. Eppoi in ciascuno di noi convivono sempre bene e male, del resto…Il mio film è un vero entertainment – divertimento allo stato puro, se volete. Ma sarete voi pubblico a decidere, secondo il vostro background: se così lo percepite, vuol dire che è anche politico, ambientato ai giorni nostri, con quelle tematiche sempre vere…

E il grandeDenzel Washington, uno dei protagonisti del film oggi alla domanda:

– Che cosa hai provato a recitare in un colossal come questo, seppur un remake? – ha risposto:
– Mio padre era un prete, non potevamo che andare in chiesa. Non son cresciuto con i western, solo con…Ben Hur. Certo giocavo ai cow-boys, non so se facevo la parte degli indiani, ma di sicuro questa parte non era uno dei miei sogni infantili. E’ stato un po’ come esser tornato bambino e, per di più…pagato per farlo!! E se volete sapere se credo in ciò che ho interpretato, vi dirò pure che tutte le mattine, appena alzato, mi metto in ginocchio e prego e spero che ciò sia positivo per la mia esistenza e per quella degli altri: è un pensiero che mi porto appresso in tutte le mie interpretazioni, oltreché nella mia vita…

Alla stessa domanda, l’altro protagonista presente in conferenza stampa, Chris Pratt, ha risposto:
– Anch’io giocavo da bambino ai cow-boys, certo e chi no. Ma voi, poi, avete avuto Sergio Leone, il re degli spaghetti western…
Una nota malinconica ha poi percorso la sala, effervescente per il clima di simpatia e di intelligente ironia creatosi, per la domanda sulla colonna sonora, composta dal compianto ottimo musicista James Horner, da poco scomparso.
– James aveva già composto sette canzoni, prima di morire – ha asserito il regista Fuqua – praticamente, il soundtrack era stato completato, per triste fortuna. L’aveva scritto basandosi sulla sceneggiatura e la sua musica è bellissima, ampia. Adatta ai grandi spazi ed ai grandi animi…

La pellicola verrà distribuita nelle sale cinematografiche italiane, inizialmente previsto per il 29 settembre, il 22 settembre.

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