Bondeno
13 Luglio 2016
Duro attacco del sindaco di Bondeno che rivendica i risultati ottenuti dalla differenziazione dei rifiuti sul territorio

Bergamini: “La differenziata serve a liberare linee per i rifiuti di regioni meno civili”

Fabio Bergamini
di Redazione | 2 min

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Fabio Bergamini

Fabio Bergamini

Bondeno. «Come sospettavamo, la raccolta differenziata non sta sortendo particolari benefici per i cittadini, visto che ha liberato, all’inceneritore di Ferrara, alcune linee, unicamente per fare posto a rifiuti che arrivano da regioni meno ‘civili’».

E’ duro l’attacco del sindaco di Bondeno, Fabio Bergamini, che può giustamente rivendicare i risultati ottenuti (ormai a regime) dalla differenziazione dei rifiuti sul territorio, che vanno incontro alle prescrizioni delle nuove norme regionali sul tema. Che giudicano i rifiuti come una “risorsa”, in un’ottica di economia circolare delle materie raccolte.

«I dati ufficiosi in nostro possesso – avverte Bergamini – testimoniano che il comportamento dei cittadini di Bondeno è stato esemplare, perché i numeri della raccolta “porta a porta”, ora che è entrata a regime su tutto il territorio comunale, stanno portando le percentuali della nostra differenziazione sugli obiettivi previsti. Come temevamo, però, i benefici in termini economici per i nostri abitanti (nonché quelli per la loro a salute) sono di là a venire, visto che lo spazio liberato nelle linee dell’inceneritore di via Diana, a Ferrara, saranno occupate dai rifiuti provenienti dalla Puglia, e altre regioni meno “civili” della nostra, che non applicano nessuna misura di differenziazione e non danno nessuna rassicurazione su un percorso futuro di circolarità delle materie prime».

Insomma, il business che ruota attorno all’inceneritore continua ad andare a scapito dei cittadini ferraresi, «che dovranno respirarsi i fumi dei rifiuti prodotti altrove – attacca Bergamini – nonostante la diminuzione di rifiuti prodotti in loco e il comportamento di grande civiltà adottato dalla nostra popolazione (che ringrazio). Adeguatasi alle stringenti regole della raccolta “porta a porta”. Riteniamo questo fatto una forzatura e un’ingiustizia, nei confronti della nostra gente».

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