Codigoro
3 Luglio 2016
Due giorni di spettacoli e parate in abiti tradizionali per la XIV rievocazione storica codigorese

Imperialis Abbatia, Pomposa si veste di Medioevo

di Redazione | 2 min

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25Aprile. “La libertà è come l’aria: ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare”

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È con le parole di Piero Calamandrei – tra i padri fondatori della Costituzione – che il sindaco Alan Fabbri apre il suo intervento durante la celebrazione del 25 aprile, dopo l’alzabandiera e il picchetto d’onore. 

di Giuseppe Malatesta

Codigoro. Via alle danze per la XIV edizione di Pomposia Imperialis Abbatia, la rievocazione storica che tra ambientazioni medievali, proposte gastronomiche e spettacoli a tema riporta in scena la tradizionale parata dell’imperatore Ottone III in visita al complesso abbaziale nell’anno mille.

Ad interpretarla, ogni anno, circa 300 figuranti che si occupano anche degli allestimenti scenografici e della ristorazione insieme agli addetti ai borghi. Tra gli ospiti della prima delle due serate, i musici e sbandieratori del “Rione Santo Spirito” di Ferrara, quelli della bolognese “Società dei vai” e della trevigiana “Confraternita de’ masnadieri”.

Dopo l’abbandono forzato della data dell’11 e 12 giugno per ragioni da imputare al meteo, la manifestazione pomposiana è riuscita più o meno ad avere il bel tempo dalla sua parte, anche se è andata incontro a nuova insidia data la concomitanza con la partita della nazionale (Italia-Germania delle ore 21). Gli organizzatori hanno optato per un maxischermo per permettere a pubblico e clienti dei ristoranti/borghi di assistere al match: un piccolo grande tocco di modernità tra tende, torrioni e villaggi spartani lontani dalla tecnologia.

Durante il saluto delle autorità, Alice Zanardi alla sua prima rievocazione da primo cittadino e accompagnata dalla sua giunta e da alcuni dei consiglieri di maggioranza, ha affidato ai presenti una riflessione formale sui temi dell’accoglienza e della solidarietà, “due valori ricorrenti nella storia che narriamo oggi, tipici del medioevo ma ancora irrinunciabili simboli di civiltà. Il messaggio da trasmettere in questa occasione – ha concluso – è quello dell’accoglienza, della sobrietà e della concordia, per il profondo valore umano e spirituale che queste virtù rappresentano in una comunità degna di questo nome”. Prima di prendere la parola, Zanardi ha voluto ricordare con un minuto di silenzio le vittime della strage di Dacca (Bangladesh).

Banchetti medievali, spettacoli musicali, itineranti e di fuoco, sbandieratori, armigeri e cortei saranno in programma anche questa sera, domenica 3 luglio, per il secondo e ultimo appuntamento con la storia figurata pomposiana.

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