Gioisce perché la manovra fiscale del 2015 non ha causato un’impennata di tasse per le piccole imprese, ma tralascia totalmente il peggioramento – seppure lievissimo – del 2016. L’assessore comunale al Bilancio Luca Vaccari commenta il rapporto Cna sulla tassazione delle Pmi.
Mercoledì il Centro Studi Cna ha pubblicato il secondo rapporto sulla tassazione delle piccole imprese in Italia, dove vengono evidenziate le differenze Comune per Comune e viene stabilita la soglia del “tax free day”, ovvero il giorno a partire dal quale le imprese possono finalmente smettere di lavorare per alimentare il fisco.
“Si tratta di uno studio che analizza il peso che il fisco (nazionale e locale) esercita sul reddito delle piccole imprese – spiega Vaccari – utilizzando uno schema messo a punto dalla Banca Mondiale e applicato a un’impresa tipo con caratteristiche ben definite, collocata nei 113 comuni capoluogo di Provincia. In questa analisi – osserva l’assessore – il Comune di Ferrara si colloca in posizioni sensibilmente migliori, rispetto alle consuete classifiche economiche. In particolare, l’impresa-tipo insediata a Ferrara si trova in una situazione del tutto simile a quella di un’azienda con le stesse caratteristiche insediata a Modena o a Reggio Emilia”.
Vaccari guarda al 2015, anno in cui l’Amministrazione comunale ha aumentato per la prima volta dopo anni le tasse locali (con conseguenti aspre polemiche): “Guardando al Total Tax Rate (il peso fiscale complessivo sul reddito) Ferrara si colloca all’88.mo posto con il 59,3% (59,4% in realtà, ndr), in miglioramento del 2,1% sul 2014 e in avvicinamento al dato del 2011 (-1,5%), tra Reggio Emilia (99.mo con 58,3%) e Modena (81.mo con 59,8%); mentre tutte le altre città dell’Emilia-Romagna hanno un peso fiscale superiore, fino ad arrivare a Bologna, che si colloca al 2° posto con il 72,9%. In pratica – afferma Vaccari -un’impresa insediata a Ferrara si libera dal peso fiscale il 3 agosto (migliora di 8 giorni sul 2014 e si avvicina (-5) al dato 2011, rimanendo vicina al dato di Reggio Emilia (31 luglio) e Modena (5 agosto), distanziando le altre città, in particolare Bologna (22 settembre). In conclusione si può affermare che le politiche fiscali del Comune hanno certamente contribuito al buon piazzamento di Ferrara rispetto alle altre città della Regione, che quindi hanno il medesimo peso fiscale di origine statale e regionale. Politiche che, nonostante la manovra effettuata nel 2015, hanno mantenuto attenzione verso le imprese – conclude l’assessore – in particolare quelle piccole e medie particolarmente diffuse nel nostro territorio, tenendo le aliquote Imu al di sotto del massimo e scegliendo di continuare a esonerare dalla Tasi le imprese in affitto”.
Quel che Vaccari però non considera è il dato di quest’anno calcolato da Cna. Non che si discosti molto rispetto a quello del 2015 (uno 0,1%) ma qualche effetto c’è: la tassazione totale sulle pmi arriva a quota 59,5% e sposta di due giorni il tax free day, dal 3 al 5 agosto e, nel complesso, Ferrara risale la classifica nel senso meno voluto, guadagnando 8 posizioni negative e raggiungendo l’80° posto. Un percorso che, seppure – lo ripetiamo – con un passo minuscolo, non va verso la direzione di una tassazione globale minore, inferiore a quella del 2011 quando era al 57,8%.
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