Il Tag Festival si è aperto con la polemica tra il consigliere Paolo Spath, che denuncia legami elettorali tra lobby gay e Pd, e il vicesindaco Massimo Maisto che in tutta risposta ha apostrofato i simpatizzanti di Fratelli d’Italia come “fascisti”. Una dichiarazione, pronunciata durante l’inaugurazione del festival di cultura Lgbt, che ha scatenato le reazioni dello stesso Spath e del suo collega Mauro Malaguti.
“Non si tratta solo della solita retorica impregnata di vecchia ideologia – commenta Spath – ma anche del fatto che le nostre battaglie per la difesa dei diritti dei bambini, fuori dall’applicazione del ddl Cirinnà, danno molto fastidio. Perché la sinistra, quando è in difficoltà, quando non trova argomenti validi di confronto, torna indietro al suo bestiario più becero per bollare l’avversario, chiudere la questione, e prendere probabilmente qualche applauso, come successo a Roma, con il sindaco Marino che diceva ai fascisti di tornare nelle fogne”.
“Ma realmente, cosa abbiamo fatto di così fascista? – si chiede il consigliere -. Ho semplicemente fatto un’interpellanza perché ritenevamo eccessivo un contributo di 3mila euro (in aggiunta alla concessione gratuita degli spazi della Sala Estense) del Comune di Ferrara, e dunque tutta la collettività, a un evento come quello del Tag Festival. Evento che in tutto e per tutto è un evento di parte: infatti tra gli invitati non comparivano esponenti di altri movimenti e colore politico fuorché il Pd, in tutti i dibattiti non esiste confronto ma semplicemente l’esposizione di un’idea”.
“Il fascismo sta semplicemente nel non pensarla uguale a chi guida questa città: una vera dittatura del malgoverno di Ferrara che si associa anche a quella del pensiero, che quanto pare deve essere forzatamente unico” chiosa Spath che invita Maisto e la sinistra a fare un giro anche al di fuori dei loro circoli e dei loro palazzi, e vedere che fuori c’è un mondo che non è d’accordo, non voterebbe mai la “Cirinnà”, una legge fatta male, che mette in pericolo e svilisce i fondamenti stessi della famiglia. Se si facesse un referendum sono sicuro che gli Italiani voterebbero contro. Sarebbero allora anche loro tutti pericolosi fascisti?”.
Più duro e perentorio il commento di Malaguti, secondo cui “il vero partito fascista di oggi è proprio il Pd”. “Se per fascisti intende appartenenti a un regime, allora Maisto dovrebbe sapere che per regime si intende una forma di governo che esercita un controllo sociale sulla popolazione. Come fa il Pd che governa senza voto del popolo, pone la televisione di stato sotto il diretto controllo del governo, cede pezzi di suolo della patria senza nemmeno prima comunicarlo al parlamento, con arroganza non rispetta le idee altrui, impone una pressione fiscale senza precedenti e sta cominciando a mettere mano a quel sistema pensionistico nazionale che proprio il fascismo aveva istituito”.
“Certo i metodi di controllo sociale sono cambiati, rispetto ai regimi del passato – nota il consigliere regionale – ma le conseguenze sono sempre simili: un popolo sempre più in balia di pochi lobbisti nemmeno eletti”.
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