Codigoro. “Incredibili le dichiarazioni di Bertelli”. Così Ferrara Adesso – l’associazione dei ‘renziani della prima ora’ –  giudica le affermazioni del presidente del Cda di Cadf in merito all’assunzione senza concorso di tre dipendenti, tra i quali l’ex numero uno di Soelia Pietro Buzzi svelate da Estense.com.

“Vizi privati e pubbliche virtù: a questo antico adagio paiono ispirarsi le giustificazioni fornite dal presidente del Cda di Cadf rispetto alla divulgazione della notizia delle tre assunzioni senza concorso, avvenute alla fine del 2015 – affermano da Ferrara Adesso -. Pubbliche virtù, da sfoggiare allorquando Cadf spa, per giustificare l’affidamento in house (dunque senza gara) del servizio idrico nel Basso Ferrarese/Delta, dunque sfuggendo al confronto competitivo con altri operatori, rivendica la propria natura di azienda interamente pubblica, partecipata al 100% dei comuni soci e soggetta al loro controllo analogo (analogo rispetto al controllo che esercitano sui propri uffici interni). Vizi privati – continuano i renziani – da rivendicare quando, per giustificare l’omissione di procedure selettive pubbliche, come Costituzione impone, per la selezione del personale, si fa sfoggio della natura privatistica (spa) dell’azienda”.

Ma per Ferrara Adesso non può esistere ambiguità per la società che gestisce il ciclo idrico integrato nei comuni soci-controllori di Berra, Codigoro, Comacchio, Copparo, Formignana, Goro, Jolanda di Savoia, Lagosanto, Fiscaglia, Mesola, Ostellato, Ro Ferrarese e Tresigallo: “Delle due l’una: o l’azienda è pubblica o è privata. Non può mutare natura a seconda della convenienza. È pubblica? Allora assuma sempre per concorso (come peraltro di solito fa, salvo i tre casi fatti emergere dalla estense.com). È privata? Allora rinunci all’affidamento senza gara e si confronti col mercato. Pretendere di avere botte piena e moglie ubriaca è francamente troppo. Riteniamo che l’accesso al lavoro presso le aziende pubbliche debba sempre avvenire per concorso, per rispetto dei tanti ottimi giovani qualificati che non trovano lavoro perché, anziché conoscere qualcuno, si limitano a conoscere qualcosa. Aggirare questo elementare principio di ragionevolezza – aggiunge Ferrara Adesso – invocando a giustificazione il Jobs Act, non solo è avvilente, ma fa anche montare un sentimento di rabbia. Sappiano, i signori di Cadf, che il Jobs Act è una legge qualificante l’azione di un governo che ha come obiettivo dichiarato il superamento dei potentati locali che spesso si nascondono nelle municipalizzate. Per fortuna queste realtà, come annunciato dal ministro Madia, hanno i giorni contati. Basterà attendere i decreti attuativi della delega in tema di riforma delle partecipate. Provare per credere. Ferrara Adesso – conclude l’associazione – attende con ansia che ciò si realizzi perché è ora di dire basta. Basta ai potentati, avanti il merito e la trasparenza”.