Eventi e cultura
29 Agosto 2015
Il Racket Festival Extra Time ha offerto una maratona teatrale sul tema

Tutte le stanze dell’amore bisessuale

di Redazione | 3 min

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Sabrina Bordin

Sabrina Bordin

di Federica Pezzoli

Non solo Buskers a Ferrara in questo ultimo fine settimana di agosto. Venerdì sera a partire dalle 21.30 il Racket Festival Extra Time, organizzato da Virgilio patarini e dall’associazione Zamenhof Art al Palazzo della Racchetta, ha offerto al pubblico ferrarese che avesse desiderato una pausa dal festival degli artisti di strada una maratona teatrale incentrata sul tema dell’amore bisessuale, riproponendo alcuni lavori già andati in scena durante il Ferrara Art Festival conclusosi lo scorso 2 agosto.

Due spettacoli e una performance si sono alternati negli eleganti saloni dello storico palazzo, cominciando da “Variazioni su Saffo” con Catia Gianisella, Sabrina Bordin, Vittoria Triglione e Miriam Previati e la regia dello stesso Patarini, seguito da “Femmine dannate, per finire con “Diario di viaggio di un bisessuale contento” di Marcel Delabiche con l’attore e regista milanese Sergio Scorzillo, accompagnato da Dario Dongo.

Sergio Scorzillo e Dario Dongo

Sergio Scorzillo e Dario Dongo

“Variazioni su Saffo”, la cui prima ha chiuso il 1 agosto il Ferrara Art Festival 2015, è un dramma per stazioni che raccontano le diverse sfaccettature della personalità della celeberrima poetessa greca originaria dell’isola di Lesbo. La regia di Patarini si serve della molteplicità degli spazi offerti da Palazzo della Racchetta per costruire una narrazione sincronica e il pubblico, spostandosi da una sala all’altra, assiste alla messa in scena in contemporanea di tre testi di tre differenti autori: Marguerite Yourcenar, Christine Pruner e Ovidio, interpretati da tre bravissime attrici. Il trait d’union fra i tre quadri è la dolce e delicata Attis-Miriam Previati. Sabrina Bordin si serve di tutta la propria corporeità per interpretare la Saffo di Pruner; il suo è uno strano triste destino: “amare ed educare all’amore chi mi dovrà abbandonare”, veder sbocciare e far crescere i fiori “che qualcun altro coglierà per portarli alla bocca”. Più delicata la Saffo di Vittoria Triglione che, attraverso le parole di Ovidio, maledice e nello stesso tempo si dispera per il suo Faone ormai lontano: “non ti chiedo di amarmi, ma di lasciarti amare”. Infine, a Catia Gianisella l’onore-onere di interpretare l’ideale incontro di due grandi autrici: è infatti la Saffo di Marguerite Yourcenar, sospesa fra cielo e terra, fra Oriente e Occidente, non più poetessa, ma acrobata fluttuante e disperata, “troppo alata per il suolo, troppo carnale per il cielo”, fino all’ultimo tragico volo. Offrendoci contemporaneamente più di una Saffo, Patarini sembra voler dire che nessuno è un unicum monolitico, in ognuno di noi convivono in ogni momento pensieri, sensazioni, emozioni anche contraddittori fra loro.

Dopo una breve pausa, Linda Evangelisti, Miriam Previati e Virgilio Patarini hanno dato vita alla performance “Femmine dannate”: tre letture scelte fra le sei poesie condannate della prima edizione de “I fiori del male” di Baudelaire, pubblicata nel 1857. L’autore e gli editori vennero condannati a pagare una multa e allo stralcio delle liriche considerate come immorali, la seconda edizione censurata uscì nel 1861.

Catia Gianisella

Catia Gianisella

A concludere la serata è stata una versione ridotta del “Diario di viaggio di un bisessuale contento”, già proposto a Ferrara in versione integrale sabato 18 luglio. Accompagnato al pianoforte e nella recitazione da Dario Dongo, l’istrionico Sergio Scorzillo interpreta i ricordi di un bisessuale convinto, perché “nell’alternanza è la vita”. Il diario si prende gioco con ironia e intelligenza dei tabù e dei falsi moralismi della nostra società contemporanea, piena di riferimenti più o meno velati alla sfera sessuale, salvo poi bollare come volgare e fuori luogo ogni discorso che ne parli in modo esplicito e ogni persona che viva liberamente la propria sessualità.

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