Eventi e cultura
30 Luglio 2015
Le quattro ragazze che hanno incantato la critica internazionale in concerto nel cortile del Castello

Savages, leonesse punk a Ferrara sotto le Stelle

di Redazione | 4 min

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savagesPer l’ultimo appuntamento della rassegna “Ferrara sotto le Stelle” sarà il palco allestito nel cortile del Castello Estense a ospitare, a partire dalle ore 21.45 del 31 luglio, le Savages, quattro ragazze che hanno incantato la critica internazionale con “Silence Yourself”, forse il miglior esordio inglese degli ultimi anni.

Le Savages stanno riscrivendo senza compromessi lo stilema post-punk con una violenta urgenza espressiva, un’aggressività istintiva e ruvida, testi dall’emotività profonda e con il carisma oscuro della cantante Jehnny Beth, che per vocalità e gestualità live non può che rimandare alle venerate icone di Ian Curtis e Siouxsie.

Non poteva dunque mancare, nel cartellone della ventesima edizione del festival Ferrara Sotto Le Stelle, il consueto appuntamento con la band indie del momento, anzi, la band considerata dalle riviste e dai critici di settore come la next big thing dell’alternative rock, pronta ad esplodere definitivamente con un album secondo i rumours strepitoso, prodotto da Johnny Hostile e mixato da Andreas Trentemøller, che vedrà la luce nel 2016.

A dire il vero, le Savages, hanno già conosciuto le vette delle charts di settore in Europa e Stati Uniti con il loro esordio Silence Yourself del 2013; saranno senza dubbio quei brani che le hanno rese famose a costituire il nucleo della scaletta per lo show in programma nel Cortile d’Onore del Castello Estense il 31 luglio prossimo, anche se non mancheranno le anteprime, pezzi inediti offerti in esclusiva al pubblico della data ferrarese, la sola da headliner della band in Italia per quest’anno.

In principio furono i Joy Division di Ian Curtis e le graffianti Siouxie and the Banshees: le basi dell’iconografia del post-punk e le fondamenta dell’intero movimento prototipo del dramma esistenziale post-moderno erano gettate. Si potrebbe facilmente prendere spunto da questa storia per spiegare ai molti chi siano le Savages: una band interamente femminile, guidata dalla voce (e dall’immagine) androgina di Jehnny Beth (all’anagrafe Camille Berthomier), dalla chitarra corrosiva di Gemma Thompson e dalle ritmiche circolari del basso e della batteria rispettivamente nelle mani di Ayse Hassan e Fay Milton.

Il suono delle quattro londinesi ha un’aggressività istintuale e primitiva, che unisce la fisicità strumentale e la cruda emotività delle parole; il plettrato del basso, caro al movimento post-punk, si alterna ad accelerate frenetiche e brusche frenate chitarristiche.

I testi sono emozioni costipate, sfogate talvolta in scoppi isterici, mancanza d’identità, malinconia e rabbia contro ingiustificate violenze che affliggono troppo spesso l’esser donna. Le Savages vivono coscientemente il loro femminismo e la loro sessualità, non scimmiottano i colleghi maschi agli strumenti, che sono al contrario intrisi della loro personalità. Jehnny Beth incarna lo stato d’animo dei diversi personaggi protagonisti delle liriche, e forza gli ascoltatori a fare lo stesso.

La frontwoman francese è di fatto già una star: richiestissima per collaborazioni di pregio, da Julian Casablancas degli Strokes, a Jamie XX, ai Suicide, per citare solo i nomi più noti. La stessa Jehnny Beth è stata poi recentemente invitata ad eseguire alcuni brani per gli show di omaggio a David Bowie e David Lynch, rispettivamente alla Philarmonie di Parigi e al Barbican di Londra.

L’attesissimo nuovo materiale, testato di recente dal vivo negli Stati Uniti, dove la vita secondo la band è per certi versi ancora più dura che in Europa, ha travolto il pubblico americano, un macigno sonoro generato dalle pulsanti corde di basso di Ayse, dai fendenti di chitarra di Gemma, dalla scarica di montanti rifilati ai fusti da parte di May e dai versi brutali di Jehnny Beth, in un continuo saliscendi di pathos ed emozioni. Una band dall’enorme potenziale, destinata ad un futuro radioso.

In aperture, si esibirà Giorgieness, il progetto della giovanissima cantante e chitarrista Giorgie D’Eraclea, accompagnata dal multistrumentista Andrea De Poi (basso), dal batterista Lou Capozzi e dal chitarrista Davide Lasala. Formatasi nel 2011, la band ha appena aperto il concerto di The Kooks a Milano lo scorso 21 luglio e, negli ultimi anni, ha condiviso il palco con alcuni dei nomi più importanti del panorama indipendente italiano, come Cristina Donà, Tre Allegri Ragazzi Morti, Morgan, Il Pan Del Diavolo, Fast Animals And Slow Kids. Il suo marchio di fabbrica è una genuina scarica rock ricca di venature anni ’90, che omaggiano la scena underground, mentre i testi in italiano (scritti, come le musiche, dalla stessa Georgie D’Eraclea) sono emozionanti e ricchi di immagini evocative.

Orari: apertura porte ore 20, Georgieness on stage ore 21, Savages on stage ore 21:45. Ingresso: 18 euro. Info: 348-6117254.

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