Cronaca
29 Luglio 2015
L'ex caposala dell'ospedale di Lugo dovrà rispondere di concorso in omicidio volontario per il caso Poggiali

Infermiera copparese indagata per omicidio

di Redazione | 2 min

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Daniela Poggiali, l'ex infermiera ora in carcere

Daniela Poggiali, l’ex infermiera ora in carcere

In tanti ricorderanno le fotografie – diffuse nell’ottobre scorso dai tg nazionali – di Daniela Poggiali, l’ex infermiera dell’ospedale di Lugo accusata di omicidio volontario per aver, secondo la procura di Ravenna, ucciso una paziente anziana con un’iniezione letale di cloruro di potassio. Immagini che ritraevano la 43enne allegra e in posa davanti al cadavere della signora, o con un sorriso smagliante rivolto ai fotografi mentre veniva scortata in manette dalle forze dell’ordine. E nei giorni scorsi, all’interno della ben nota inchiesta, sono state indagate anche altre due persone: l’ex direttore del reparto di medicina interna, un 66enne di origini siciliane, e l’ex caposala, una 60enne originaria di Copparo.

Sarebbe stata proprio quest’ultima, secondo la procura, a trascurare quella serie di controlli sulla Poggiali che avrebbero impedito la morte della 78enne. E l’accusa, dal punto di vista penale, è pesantissima: concorso in omicidio volontario aggravato, per il principio dell’articolo 40 del codice penale secondo cui “non impedire un evento, che si ha l’obbligo di impedire, equivale a cagionarlo”. Secondo le ricostruzioni degli inquirenti, la 60enne copparese (da tempo residente a Fusignano) durante il suo lavoro all’ospedale Umberto I di Lugo avrebbe ricevuto numerose segnalazioni da parte del personale circa i comportamenti anomali della Poggiali: da quelli relativi alla sua personalità a diverse assenze nel reparto di competenza. Ma l’ex caposala non avrebbe mai messo in discussione il lavoro dell’infermiera, che al contrario sarebbe stata – secondo le testimonianze in mano alla procura – una delle persone su cui la copparese confidava maggiormente per risolvere i problemi di turnazione.

Sia la 60enne che l’ex direttore del reparto sono già stati ascoltati dagli inquirenti nel corso dell’indagine, ma solo in qualità di persone informate dei fatti. Dopo la notifica ricevuta nei giorni scorsi lo scenario cambia completamente: entrambi potranno produrre una memoria difensiva o farsi interrogare dai pm. Gli avvocati dei due nuovi indagati hanno acquisito il fascicolo dell’indagine, anticipando alla stampa ravennate che potrebbero non mancare le contestazioni ai capi di accusa ai loro assistiti, in particolare circa la distinzione tra natura dolosa e colposa del delitto su cui si concentra l’inchiesta.

La Poggiali, nel frattempo, resta in carcere in attesa dell’inizio del dibattimento, previsto in ottobre. Dopo l’arresto l’ex infermiera ha fatto ‘mea culpa’ per le agghiaccianti fotografie che la ritraggono con il cadavere della donna, ma ha negato con forza di aver commesso l’omicidio. La procura intanto indaga anche su altri decessi poco chiari all’interno dell’ospedale Umberto I, cercando di far luce su eventuali altri delitti commessi dalla 43enne.

 

 

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