Tresignana
3 Luglio 2015
Cascapera: “Siamo esclusi da interventi operativi e dai corsi per la formazione dei volontari”

La protezione civile con le mani legate

di Redazione | 4 min

Leggi anche

Corteo del 25 aprile. La Resistenza vive

Oltre duecento persone al corteo organizzato dal centro sociale La Resistenza. Dal parco Coletta a piazza Castello studenti e lavoratori di ogni età hanno intonato insieme “Bella Ciao” e altri canti antifascisti.

25Aprile. “La libertà è come l’aria: ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare”

“La libertà è come l’aria: ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare, quando si sente quel senso di asfissia che gli uomini della mia generazione hanno sentito per vent’anni, e che auguro a voi di non sentire mai”. 

È con le parole di Piero Calamandrei – tra i padri fondatori della Costituzione – che il sindaco Alan Fabbri apre il suo intervento durante la celebrazione del 25 aprile, dopo l’alzabandiera e il picchetto d’onore. 

unnameddi Giuseppe Malatesta

Tresigallo. Da mesi esclusi dai ruoli operativi per volere del Coordinamento delle Associazioni di Volontariato di Protezione Civile (Cavpc), privati del diritto di voto e di partecipazione alle assemblee associative. E’ questa la sorte toccata alla Protezione Civile di Tresigallo, in contrasto con l’organo supervisore provinciale che dovrebbe accogliere la richiesta di iscrizione di un’associazione già regolarmente iscritta agli elenchi regionali del volontariato, costituitasi nel 2011 e ancora in un limbo che taglia i suoi volontari fuori dai ruoli operativi, relegandoli a ruoli di mero supporto. A rendere pubblica la questione è Marco Cascapera, 29 anni in aereonautica e attuale presidente del nucleo tresigallese.

“Siamo da mesi in una situazione paradossale –racconta -, ed è giunto il momento di sollecitare un intervento da parte delle istituzioni. L’associazione che presiedo è regolarmente iscritta all’elenco nazionale e regionale, ma per essere impiegati sul territorio è necessario essere accolti nel Coordinamento provinciale, secondo quanto previsto dalla normativa. Il direttivo di questo organo si arroga da mesi il diritto di non accettare la nostra richiesta di iscrizione, appellandosi ad un regolamento interno che è però in assoluto contrasto con la normativa regionale, a cui non è conforme. Il risultato? Siamo esclusi da interventi operativi, ma anche dai corsi per la formazione dei volontari”.

L’iter seguito dall’ A.P.C. Tresigallo è quello previsto, come confermano anche Regione e Provincia in una nota firmata da Alceste Zecchi (responsabile provinciale protezione civile) e da Maurizio Mainetti (direttore dell’agenzia regionale protezione civile) in cui si cita l’associazione tresigallese come l’unica tra le 19 associazioni di protezione civile nella provincia ferrarese ad aver fatto richiesta formale di iscrizione al Coordinamento, eppure l’unica a non essere accettata dal direttivo.

“Tutto ha inizio nell’ottobre 2014 – continua Cascapera – quando si completa l’iscrizione all’elenco regionale del volontariato di protezione civile – sezione provinciale. La provincia ne dà conferma e a quel punto formalizziamo la richiesta per l’iscrizione al Coordinamento Provinciale, il quale direttivo ci fa sapere che, da regolamento interno, ci sono 60 giorni di tempo per poter deliberare l’accoglimento. Abbiamo subito obbiettato, trovando la procedura illegittima e non conforme alla dgr 1071, una determina di giunta regionale a cui si deve obbligatoriamente far riferimento”.

L’allora direttore del Coordinamento Marco Piazzi si mostrò irremovibile di fronte alle contestazioni e inoltre rigettò la richiesta di partecipazione alle imminenti elezioni per il rinnovo del direttivo, il 1° novembre scorso. Il presidente Cascapera fu poi ammesso, su permesso votato dall’assemblea di soci, come uditore e potè costatare quelle che lui definisce “le gravi irregolarità procedurali e i vizi di forma con cui erano condotte le operazioni di voto”, contestate anche da altre sette associazioni di protezione civile provinciali che difatti abbandonarono la seduta di voto. “La commissione elettorale fu in quella giornata del tutto estromessa – denuncia Cascapera -, e per di più fu il direttivo uscente a presiedere l’assemblea, procedura assolutamente contraria al regolamento ed ennesima dimostrazione del mancato rispetto del Coordinamento verso una determina regionale che rappresenta le istituzioni stesse. A nostro parere, è grave che un’associazione che pur non essendo pubblica dipende economicamente e logisticamente da Regione e Provincia non rispetti le norme da queste ultime stabilite, trincerandosi dietro la fantomatica autonomia del volontariato per tenere in piedi uno statuto interno illegittimo che la Provincia aveva accettato nel 2013 solo con la promessa di un urgente adeguamento alla normativa, cosa tutt’ora disattesa”.

I volontari di Tresigallo intanto, animati da malcontento, continuano a portare avanti le attività collaterali, come quelle che li vede coinvolti nelle scuole primarie nei corsi di sicurezza, in attesa di poter essere attivati sul territorio provinciale, regionale e nazionale. Nel novembre scorso, di fronte all’emergenza Po il gruppo venne impiegato su iniziativa dell’Unione dei comuni Terre e Fiumi: “In quell’occasione – continua – siamo stati orgogliosi di intervenire nelle operazioni di soccorso, rispondendo all’appello del presidente Tagliani e dimostrando lealtà alle istituzioni, ma purtroppo il nostro era solo un ruolo di supporto non del tutto operativo. Una situazione anomala che non può continuare”.

Oggi, dopo il nulla di fatto, Cascapera pensa ad un esposto all’Ufficio volontariato della Regione, ma vorrebbe che le cose si risolvessero in maniera più “morbida”, senza fare passi indietro ma applicando la normativa vigente: “Chiediamo di ripetere l’iter di iscrizione della nostra associazione al Coordinamento – conclude – e al contempo che vengano intraprese pubblicamente le azioni necessarie a verificare la sussistenza in capo al Coordinamento di Ferrara dei requisiti indispensabili per poter essere ancora iscritti all’elenco regionale ed eventualmente agire alla revisione dello stesso in base alla normativa vigente. Auspico inoltre, per il futuro, che i singoli presidenti delle associazioni di protezione civile del territorio partecipino e abbiano rilevanza all’interno del Coordinamento, per evitare situazioni del genere e garantire il massimo della democraticità”.

Grazie per aver letto questo articolo...
Da 18 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com