Mesola
28 Aprile 2015
Il gip accoglie la richiesta del pm: nessuna barriera avrebbe potuto fermare la corsa dell'auto

Tragedia di Massenzatica, archiviazione per gli amministratori locali

di Ruggero Veronese | 2 min

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unnamed63-420x281Si ferma alle indagini preliminari la prima inchiesta sulla tragedia del ponte di Massenzatica, dove il 18 marzo 2014, in seguito a un incidente stradale, morirono i quattro giovani Matteo Carli, Stefano Bertaglia, Loredana Nicoleta Caruntu e Liliana Dragonescu. Il gip Piera Tassoni ha infatti accolto la richiesta di archiviazione del pm Nicola Proto per tutti i sei indagati per omicidio colposo, finiti nell’inchiesta in quanto responsabili della sicurezza per i vari enti locali in quel tratto di strada.

Per quanto riguarda la Provincia, si trattava della ex presidente Marcella Zappaterra (difesa dall’avvocato Fabio Anselmo), dell’assessore alla sicurezza stradale Davide Nardini (avvocato Riccardo Venturi) e dell’ingegnere capo Mauro Monti (avvocato Lorenzo Valgimigli); mentre per il Comune di Mesola erano indagati l’ex sindaco Lorenzo Marchesini, il suo vice Dario Zucconelli (avvocato Carmelo Marcello) e il dirigente del settore urbanistica Fabio Zanardi (avvocato Eugenio Gallerani).

A convincere il Pm è stata la perizia dell’ingegner Alberto Vallini che in sede di incidente probatorio aveva ‘scagionato’ gli amministratori locali indagati perché nessuna barriera, anche nuova o comunque in perfette condizioni avrebbe potuto evitare la tragedia del Ponte Trapella. Secondo le ricostruzioni infatti l’auto con a bordo i quattro giovani avrebbe perso il controllo in prossimità del ponte, per poi sfondare le barriere e precipitare in acqua. Non ci fu nulla da fare per i quattro ragazzi, tutti di età compresa tra i 20 e i 30 anni, che morirono prima dell’arrivo dei soccorsi. “Nella disamina svolta dal perito – si legge nell’atto di archiviazione -, con riguardo alla presenza di barriere di contenimento, sono state affrontate le questioni sollevate con l’atto d’opposizione. Non sono emerse altre carenze, causalmente connesse al sinistro, per inosservanza della normativa sulla circolazione stradale”.

Al vaglio del pm Proto resta ora anche un’altra ipotesi – sulla quale è stato aperto un fascicolo – relativa a una deviazione compiuta dall’auto a causa di un altro veicolo che sopraggiungeva, ma non è ancora presente alcun nome definito nel registro degli indagati. “Non sussistono allo stato, in questo procedimento – scrive il gip -, elementi indiziari significativi e qualificati, sì da potersi disporre l’iscrizione di persona identificata come indagato”.

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