Sport
21 Aprile 2015
Il presidente del Magnavacca: “Ricostruzione fuori luogo e non corretta”

“Negro di m…”, insulti razzisti a calcio, scuse e versioni diverse

di Marco Zavagli | 3 min

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I tre ghiovani calciatori di colore dell'Olimpia (foto dal sito ufficiale della squadra)

I tre giovani calciatori di colore dell’Olimpia (foto dal sito ufficiale della squadra)

“Ho chiesto scusa alla società Olimpia per il comportamento dei miei tifosi, ma per quanto riguarda le offese razziste la ricostruzione dei fatti che ho letto non corrisponde al vero. Le mie informazioni sono completamente diverse”. Il presidente del Magnavacca Gianfranco Vitali interviene sulle polemiche nate dopo la gara di domenica scorsa al campo sportivo comunale “Cristiano Scantamburlo” di Porto Garibaldi.

Qui si giocava la partita di calcio di 2ª categoria tra la formazione locale del Magnavacca e l´Olimpia Quartesana di Ferrara, valida per i play off. Per la cronaca il risultato finale è stato di 3 a 3, ma a tenere banco, oltre alle quattro espulsioni, è la bagarre con presunti insulti razzisti sullo sfondo che si è scatenata nel finale.

Il caso è nato dopo il resoconto di quanto successo fatto dal presidente dell’Olimpia Andrea Viaro, che fa presente come Djib, uno dei tre ragazzi ventenni di colore della propria squadra, sia stato bersaglio per tutta la partita di provocazioni e offese. Non offese normali, ma offese del tipo di “sporco negro, negro di m…a”. Il giovane sarebbe stato anche afferrato per il collo, scaraventato a terra e mentre era terra preso a calci in 4 contro 1. A questo punto è intervenuto un altro ragazzo di colore, Alex, per difendere il compagno sferrando un calcio in corsa.

I due, secondo la versione della squadra ospite, sono stati circondati e aggrediti, con tanto di sputi. “Ai miei ragazzi ho parlato – racconta Viaro -, e ho detto loro che questo è sport e non devono farsi giustizia da soli, e loro mi hanno risposto: “pres ero in terra e mi hanno calciato in quattro cosa dovevo fare farmi pestare???” … Sì per il regolamento dovevano farsi pestare, ma umanamente non mi sono sentito di dirgli niente. I due ragazzi hanno reagito, hanno sbagliato e pagheranno con una squalifica – riflette Viaro -, come è giusto che sia. Ma mi chiedo chi provoca tali episodi, chi offende con insulti razziali chi crea questa rabbia ingiustificata contro di loro solo perché son forti e solo perché hanno la pelle di un colore diverso, che squalifica deve arrivare a loro? alla società ed ai tifosi che fomentano? Mentre uscivano una folla di persone del posto si sono tuffati presso gli spogliatoi per insultarli, sputare, ed alcuni tifosi, almeno tre, hanno scavalcato la recinzione perché volevano picchiargli, ma nel parapiglia generale, nessuno ha denunciato questa cosa perché la colpa è del nero”.

Alla fine della partita son dovuti intervenire i carabinieri per riportare la calma. “Tutto questo non è calcio, e non è sport – prosegue il presidente dell’Olimpia -. E´ davvero dura sostenere certi valori in un contesto così”.

Immagine3Poi, ieri pomeriggio, sono arrivate le scuse della società locale. “Come speravo, fortunatamente sono arrivate le scuse ufficiali del Magnavacca. Ciò che è successo ieri non dovrebbe mai succedere da ambo le parti. Ora concentrati a domenica – conclude Viaro – dove saremo ospiti della Polisportiva Magnavacca e mi auguro di assistere ad una bella giornata di sport, amicizia e di calcio”.

Ma la polemica non finisce qui. Vitali, che ha assistito alla gara in mezzo al pubblico, sostiene che in campo “non c’è stata nessuna offesa razzista, la ricostruzione che ho letto è fuori luogo e non corretta: non è vero che il ragazzo era a terra preso a calci da 4 persone, non è vero che i miei giocatori hanno pronunciato quelle frasi”. Il presidente fa presente che “nella classifica Ficg il Magnavacca è tra le squadre più corrette in campo, ha avuto meno ammonizioni ed espulsioni tra tutte ed essere accusato di razzismo non ci sto”. Il Magnavacca attende ora il verdetto del giudice sportivo e domani invierà un comunicato stampa ufficiale per chiarire la propria posizione.

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