Cronaca
18 Aprile 2015
Letteratura dei mondi. Ribka Sibhatu: “È vostra responsabilità restare informati”

Non c’è Pace senza cultura

di Redazione | 4 min

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(foto di Marco Paolati)

di Francesco Altavilla

Tentare di approfondire la conoscenza di ciò che caratterizza “l’altro” per superare le differenze, i confini, muovendo qualche passo verso la realizzazione del concetto di integrazione”. La quattordicesima edizione del convegno nazionale sulle culture e sulla letteratura dei mondi, intitolato a Franco Argento, professore scomparso nel 2003, è stato organizzato dal Centro informazione ed educazione allo sviluppo insieme con l’associazione “Cittadini del mondo”.

Il tema dell’edizione 2015 del convegno nazionale sulle culture e sulla letteratura dei mondi è stato quest’anno il multilocalismo una “suggestione interessante” come ha detto aprendo i lavori di venerdì 17, Paolo Trabucco, docente di lettere. Alla sessione mattutina di venerdì presso il centro “Il Quadrifoglio” erano presenti alcuni ragazzi delle scuole superiori della città che avvicinandosi alle giornate del convegno hanno lavorato in classe sui temi del multilocalismo e della letteratura migrante, un argomento ormai “entrato stabilmente nel pantheon istituzionale dei programmi di letteratura delle scuole superiori” ha aggiunto il professor Trabucco.

Hanno introdotto la giornata i saluti del vicesindaco Massimo Maisto, il quale ha voluto far sentire la vicinanza delle istituzioni oltre che il suo personale coinvolgimento nonostante abbia ceduto la delega dell’assessorato alle politiche per la pace alla collega Annalisa Felletti. “La cultura è il modo migliore per costruire un mondo di Pace, portando all’incontro e alla condivisione di esperienze anziché allo scontro in un mondo che cambia di continuo” ha detto l’assessore alla cultura rivolgendosi ai presenti.

Gli studenti hanno poi incontrato lo scrittore Tahar Lamri, che ha dialogato sui ragazzi sul tema del “multilocalismo”, i suoi significati e le sue origini dai Fenici sino al tempo presente. Il blogger Mohamed Malih, che ha letto ai ragazzi alcuni brani tratti dal suo blog “Stracomunitari” nel quale affronta con ironia i temi legati all’integrazione e agli stereotipi della letteratura migrante. A seguire Bartolomeo Bellanova e Marina Mazzolani di Multiversi si sono esibiti in alcune “variazioni sul tema” alternando la musica ai versi.

Dopo una breve pausa è stata la volta di Ribka Sibhatu che parlando della sua esperienza di esule eritrea ha raccontato attraverso i versi delle sue poesie il dramma del suo paese d’origine oggetto di “missioni per “civilizzare i selvaggi” prima, a “missioni di pace” poi”, tutte espressioni che sono state utili a far accettare l’intervento armato in terre straniere alla popolazione. La poetessa e ricercatrice ha lanciato un messaggio ai ragazzi: “non è colpa vostra se non conoscete, ma da ora in avanti è vostra responsabilità restare informati. Ciò che serve sono cittadini sensibili e informati, per questo è importante conoscere il passato: ci aiuta a capire il presente e ci proietta nel futuro”.

I ragazzi di “Occhioaimedia”, che frequentano tutti le scuole superiori, hanno presentato alla platea il lavoro che svolgono quotidianamente con l’ausilio dei moderni mezzi d’informazione: cercare di segnalare e superare il razzismo strisciante che si annida anche nei più banali articoli di cronaca. “La frequente rappresentazione del criminale comune come “non italiano”, “probabilmente nord africano” o peggio è una delle gravi pecche, tutta italiana, dell’informazione” hanno precisato i ragazzi di “Occhioaimedia”.

Girolamo De Michele, scrittore, insegnante e giornalista, è intervenuto al termine della giornata per commentare così l’attività di “Occhioaimedia”: “Il lavoro svolto da questi ragazzi è fondamentale, c’è da augurarsi che possano diventare giornalisti migliori dei loro predecessori, me compreso”.

De Michele ha cercato di affrontare il tema dell’immigrazione da un punto di vista “quantitativo”, ricostruendo davvero, facendo affidamento principalmente (ma non solo), sul Dossier Statistico Immigrazione 2014, i “numeri” di questo fenomeno.

Una su tutte la ricostruzione, dati alla mano dei “costi” dell’immigrazione, per quanto De Michele abbia tenuto a precisare che “è squallido misurare in cifre la dignità delle persone, questo è il mondo in cui viviamo e dobbiamo farcene una ragione”. Da quanto emerge dal Dossier Statistico, aggiornato al 2012, il costo complessivo dell’immigrazione in Italia è di circa 12 miliardi di euro, d’altra parte i benefici per l’erario nazionale sono intorno ai 16 miliardi di euro, facendo segnare una differenza in positivo di circa 4 miliardi di euro. Come diceva il Freud di Eric-Emmanuel Schmitt nella sua opera “Il visitatore”, e come ha ripetuto Girolamo De Michele: «Ignora pure i numeri, ma non sperare che loro si scordino di te».

De Michele ha concluso leggendo agli studenti la conclusione del suo intervento, apparso sulla rivista “Carmilla” il 17 ottobre 2014 e sul suo blog su Estense.com: “Una civiltà che non ha compassione per un essere umano che annega, o addirittura ne favorisce l’annegamento, in cosa è civile? In cosa sono “valori” i suoi principi? Perché dovrebbe essere difesa, protetta, preservata?”.

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