Cronaca
27 Marzo 2015
La Corte d'Appello conferma l'assoluzione per Gulinelli, mentre le accuse per Passerini risultano in parte derubricate o prescritte

Mazzettopoli, pena ridotta per l’ex geometra comunale

di Redazione | 2 min

mazzettopoliSi chiude rispettivamente con un’assoluzione e una riduzione della pena il processo d’appello dell’inchiesta Mazzettopoli per Mirco Gulinelli e Ivan Passerini. Per il primo, libero professionista del settore edile, le accuse di corruzione erano già cadute nel processo di primo grado, mentre per quanto riguarda Passerini, ex geometra del Comune di Ferrara condannato a 3 anni e mezzo per concussione, i giudici della corte di Bologna hanno ridotto la pena a un anno e nove mesi.

Si chiude così il ‘secondo round’ di un’inchiesta iniziata nell’agosto del 2008 con l’arresto da parte dei carabinieri di Gianni Gardenghi, tecnico comunale che patteggiò 3 anni e 4 mesi per l’accusa di concussione. Dalle indagini degli inquirenti emerse infatti il sistema di tangenti che venivano incassate da alcuni dipendenti dell’ufficio per le pratiche edilizie del Comune per non ostacolare le pratiche burocratiche degli imprenditori. Uno scandalo che portò anche alla condanna a due anni e otto mesi (ridotta in appello a otto mesi) di Raffaele Turatti, altro geometra comunale coinvolto nel giro di mazzette.

Con la sentenza di ieri a Bologna anche la condanna di Passerini, difeso dall’avvocato Massimo Bissi, ne esce notevolmente ridimensionata; in parte per l’intervento della prescrizione su alcuni capi di imputazione, in parte per l’assoluzione o la derubricazione di alcune accuse in reati meno gravi. Come la concussione, giudicata dalla Corte di Appello un semplice abuso d’ufficio, mentre per un altro episodio di abuso di ufficio che gli era valsa la condanna in primo grado è intervenuta la completa assoluzione.

Nel frattempo gli strascichi del processo Mazzettopoli continuano anche nel tribunale di Ferrara, dove pochi giorni fa il pm Patrizia Castaldini ha chiesto l’archiviazione del fascicolo per falsa testimonianza relativo ad alcuni teste chiave del primo procedimento. A tirarli in ballo attraverso una denuncia è stato proprio Passerini, che anche attraverso il proprio legale non ha mai nascosto il proprio scetticismo riguardo alla ‘sottile linea’ che ha sperato imputati e testimoni durante il processo di primo grado. Un concetto espresso con parole assai nette dall’avvocato Bissi, che dichiarò: “forse è più comodo fare un processo con un imputato e tanti testimoni piuttosto che con tanti imputati e nessun testimone”.

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