Cronaca
20 Giugno 2013
Tangenti nel settore edilizio in municipio a Ferrara. Tre anni e mezzo per corruzione a Passerini

Mazzettopoli, condannato il geometra comunale

di Ruggero Veronese | 4 min

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fotoSi conclude il processo Mazzettopoli con una condanna per corruzione a tre anni e sei mesi per il geometra del Comune di Ferrara Ivan Passerini e con l’assoluzione con formula piena per Marco Gulinelli, il libero professionista che secondo le ipotesi della procura aveva consegnato un assegno da 750 euro a Raffaele Turatti (geometra del Comune) per ottenere il parere tecnico positivo per un progetto.

La tensione si taglia con il coltello quando il giudice collegiale del tribunale di Ferrara (composto dai giudici Martellini, Rizzieri e Attinà) comincia a leggere la sentenza di primo grado di un processo molto controverso. In particolare per la scelta dei testimoni che, secondo quanto ribadito più volte in dibattimento da entrambe le difese, “sarebbero stati più indicati per comparire sul banco degli imputati”. Gli atti del processo raccontano infatti la storia di un sistema di corruzione all’interno dell’ufficio pratiche edilizie del Comune di Ferrara, in cui, come ha sostenuto il pm Patrizia Castaldini durante il dibattimento (vai all’articolo) “erano richieste dai tecnici comunali delle somme di denaro per sveltire le pratiche, che in caso di mancato pagamento sarebbero state rallentate. Si metteva una pratica sopra l’altra, e chi non pagava restava sotto”.

Fatti ormai accertati, per il tribunale di Ferrara, che ha riconosciuto la colpevolezza di Ivan Passerini come avvenne, seppur con modalità diverse, anche per gli altri due geometri del Comune coinvolti nel caso: Gianni Gardenghi, condannato in patteggiamento a tre anni e quattro mesi di reclusione dopo essere stato arrestato in flagrante dai carabinieri, e Raffaele Turatti, condannato in primo grado a 2 anni e 8 mesi (sentenza appellata).

Chi invece ha motivo per festeggiare è Marco Gulinelli, riconosciuto innocente dal tribunale “per non aver commesso il fatto”. Un’assoluzione senza zone d’ombra, pronunciata con poche parole dopo la lunga lettura dei capi di imputazione di Passerini. Gulinelli stringe i pugni e abbraccia il suo avvocato, Irene Costantino, ma è ancora troppo emozionato per rilasciare commenti. Ci pensa il suo legale a parlare al posto suo: “Vittoria? No, giustizia. Ora aspetteremo le motivazioni della sentenza e scopriremo se gli atti relativi ai testimoni sono stati inoltrati alla procura”. Perché il corollario di questa sentenza potrebbe essere, come già ipotizzato nelle udienze precedenti (vai all’articolo), un nuovo fascicolo a carico di alcuni di alcuni testimoni, che sono stati chiamati a riferire di episodi di corruzione in cui erano coinvolti in prima persona.

Soddisfazione per la sentenza arriva anche dal Comune, rappresentato come parte civile dall’avvocato Beniamino Del Mercato: all’ente pubblico Passerini dovrà pagare, tra risarcimenti e costi legali, circa 40 mila euro. “Ho sempre sostenuto la tesi della corruzione – afferma l’avvocato dopo la sentenza -, in ogni fase del processo. Ora, con una sentenza di condanna in primo grado e l’interdizione dai pubblici uffici, Passerini verrà probabilmente sospeso dal suo incarico”. Massimo Bissi, il legale del geometra condannato, non rilascia ancora dichiarazioni e si riserva di leggere le motivazioni della sentenza, anche se premette che “molto probabilmente faremo ricorso”.

Ci vorranno 90 giorni per vedere le motivazioni della sentenza, che ha passato in rassegna nel dispositivo tutti e 14 i capi di imputazione di cui Passerini era chiamato a rispondere. Per alcuni di essi si è dichiarato il dichiarato il non doversi procedere per l’intervenuta prescrizione. Per altri invece il geometra è stato assolto per non aver commesso il fatto (capo D) e perché il fatto non sussiste (H e I). È stata invece riconosciuta la responsabilità per una lunga serie di tangenti che Passerini incassò da vari geometri privati.

A partire dai 350 euro per pratiche edilizie relative a un permesso di costruire e a una Dia per la nuova costruzione di un fabbricato in via Fabbri a Ferrara negli anni 2005 e 2006, passando dai 250 euro per rilasciare due Dia per opere di manutenzione straordinaria di due unità abitative a San Martino , i 150 euro per una Dia per la manutenzione straordinaria di un immobile a Sabbioni, i 300 euro per altre due Dia per una variante in corso d’opera a un permesso di costruire di una nuova costruzione a Baura fino ai 250 euro per un permesso di costruire in via Ricciarelli ad Aguscello.

Le mazzette erano anche di importo maggiore. Come i 4mila euro che gli vennero consegnati da Antonio Zucchini e Cristiano Pirani per la pratica edilizia relativa a una ristrutturazione in via Pandolfina risalente al febbraio 2006. O i mille euro dati sempre dal committente, Cristiano Pirani, e consegnati dal geometra Zucchini, per ottenere la sanatoria delle opere abusive e l’agibilità dei locali di un immobile in via della Stanga nel settembre 2005. O i 500 euro consegnati sempre da Zucchini per una pratica relativa a un immobile in via Pisani nel gennaio 2008. Altri 500 euro l’imputato li incassò dal geometra Elena Finetti per un certificato di conformità edilizia per lavori in via Viazza nell’ottobre del 2007.

Chiudono il cerchio 300 euro ottenuti sempre dalla Finetti per un permesso di costruire di un magazzino agricolo  nell’ottobre del 2007, i mille euro, a fronte di una richiesta di 4mila,  per un piano di utilizzo in via Viazza nell’aprile 2007, e i 300 euro consegnati da Daniele Degiuli per un fabbricato in via Bologna nel maggio 2006.

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