Eventi e cultura
19 Gennaio 2015
Intervista allo storico tastierista e voce dei Pooh che venerdì sarà con Ron al Teatro Abbado

Roby Facchinetti tra Ferrara, la Cina e Telethon

di Redazione | 3 min

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Venerdì 23 gennaio al Teatro Comunale Claudio Abbado sarà l’ospite d’onore, insieme a Ron, della serata di musica e solidarietà “Note d’amore”, organizzata da Vassalli Bakering e 2G Sinergia Compression con Emil Banca e Scuola Basket Ferrara: è Roby Facchinetti, lo storico tastierista e voce dei Pooh. L’abbiamo raggiunto al telefono per fargli qualche domanda sul galà di venerdì e sui suoi progetti, passati e futuri.

Roby, partirei dalla serata del 23 gennaio: come sei stato coinvolto nel progetto “Note d’amore”?
È stato il maestro Basso, con cui ci conosciamo da tempo, a parlarmi di questo progetto e lo ha fatto con così tanta passione e così tanto coinvolgimento che è riuscito a coinvolgere anche me. Così alla fine ho detto sì, prima di tutto perché partecipare a queste iniziative fa bene innanzi tutto a chi lo fa, e poi la finalità della raccolta fondi per la ricerca di Telethon e per la casa famiglia di Anffas è così importante che non si poteva dire di no.

Sia tu come solista sia con i Pooh, non siete nuovi alla partecipazione a iniziative benefiche
Sì, abbiamo capito da molti anni che mettendo a disposizione un po’ della nostra popolarità a volte succedono anche piccoli miracoli e si possono aiutare progetti di grande interesse e valore in virtù della propria celebrità che li fa conoscere al grade pubblico. E poi è anche un dovere civico da parte di persone fortunate come noi, sia nella vita professionale sia in quella privata, aiutare chi è stato meno fortunato.

Sarà la prima volta per te a Ferrara?
No, con i Pooh siamo stati a Ferrara tantissimi anni fa, quando eravamo tutti un po’ più giovani, anche per questo purtroppo non ricordo se suonammo proprio al Teatro Comunale. Come solista, invece, è senz’altro la mia prima volta a Ferrara e al Teatro Claudio Abbado.

Recentemente sei stato in Cina, che esperienza è stata?
È stata un’esperienza molto bella e affascinante perché è un mondo completamente diverso dal nostro. La sensazione che ho avuto è che lì tutto può essere possibile, soprattutto pensando alla situazione di difficoltà che viviamo da tempo in Italia e non solo: in Cina a chi ha voglia di lavorare e spirito di iniziativa aprono non le porte, ma i portoni. Sono andato per fare alcuni sopralluoghi per un progetto che realizzeremo con i Pooh probabilmente già nel 2015, ma di cui non vi anticipo niente, soprattutto per scaramanzia. Nel frattempo, ne ho approfittato per fare due concerti: uno a Luoyang, la più antica città della Cina, e uno a Shangai, due esperienze veramente uniche per me. E poi c’è stato anche il piacere e l’onore di ricevere la laurea honoris causa, che mi è stata consegnata da una delle università più importanti in Cina.

A proposito del 2015, che progetti hai, dopo che con la fine dell’anno si è concluso il tour del tuo nuovo album “Ma che vita la mia”?
Di nuovo non vi posso rivelare molto. Una nuova avventura sarà quella insieme a mio figlio Francesco in “The Voice”, la seconda insieme a lui: ci sarà da divertirsi. Quando faccio musica o, come in questo caso, vivo la musica per me è sempre un po’ come tornare a casa.

Tornando in conclusione a “Note d’amore”: ci puoi dare qualche anticipazione sui brani? Tu e Ron farete qualche duetto?
Farò diversi brani con l’Orchestra Ritmico Sinfonica Italiana di Diego Basso, un grande direttore e un grande musicista con cui ho già collaborato, per di più il ‘mondo orchestroso’ della musica sinfonica è un mondo che amo molto. Spero che non sarà una grande emozione e un grande piacere solo per me, ma per tutto il pubblico in sala. Con Ron al momento non sono previsti duetti, ma tutto è possibile!

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