“Ma lo dite a Fabbri che la campagna elettorale è finita?”. È questa la frase che Micaela Campana, onorevole del Pd ospite ieri alla trasmissione di approfondimento di Canale 5 Matrix — insieme a Paolo Becchi, Claudio Lotito, Nunzia De Girolamo e Giovanni Toti tra gli altri — ha rivolto al neo consigliere regionale Alan Fabbri e che, a conti fatti, rappresenta un po’ il senso dell’apparizione del sindaco di Bondeno in televisione.

La campagna elettorale, infatti, non arretra di un millimetro, complici anche i servizi sul riallaccio abusivo dell’acqua — che immediatamente fanno scattare le discussioni sui rom e l’aggressione al campo rom di via Erbosa a Bologna — e una nuova tassa retroattiva — che invece provoca l’immediato annuncio della flat tax il 13 dicembre a Milano.

Viene quindi il capitolo terremoto: “Solo a Bondeno quasi mille persone sono ancora fuori casa per colpa delle lentezze della ricostruzione post sisma. E lo stato, invece di garantire loro alloggi, piazza clandestini in alberghi a tre e quattro stelle, anche con vista mare. Noi pretendiamo che se c’è una casa, vada alla nostra gente. Chi ci sta è con noi. Siamo stati eletti per dare la priorità ai nostri cittadini e questo faremo”. Fabbri, davanti alle telecamere, si è quindi scagliato contro il Jobs act: “Non è dando libertà di licenziare che si creano posti di lavoro. Il Jobs act è nato su un dibattito nostalgico e ideologico e non avrà alcun effetto sull’occupazione, che sta crollando sempre più (i dati Istat di oggi ne sono una drammatica conferma). Il governo si conferma sordo al grido di dolore che arriva dai nostri territori. La cura Lega passa attraverso la flat tax, un’aliquota fiscale unica – che sarà presentata il 13 dicembre a Milano – lo stop agli studi di settore e la priorità massima e totale alla nostra gente”.

Inaspettatamente poi, Fabbri si trova d’accordo col presidente del consiglio Matteo Renzi sulle ragioni dell’astensionismo alle regionali in Emilia-Romagna: “Punto primo — spiega il sindaco —, l’ex presidente Vasco Errani si è dimesso dopo essere stato condannato per falso ideologico; punto secondo, abbiamo avuto il terremoto e c’è ancora gente nei container mentre il governo paga 40 euro al giorno per tenere i clandestini in un albergo a quattro stelle”. Renzi, intervistato da Francesca Barra, ha poi ampliato il concetto: “C’erano 41 consiglieri indagati su 50 e secondo molti il risultato era già scritto, però da quando siamo noi a capo del Pd abbiamo fatto cinque a zero”.

La visita di Borghezio a uno stabile pieno di rifugiati politici eritrei a Roma poi ha riacceso il dibattito sulle case popolari, con il sindaco di Bondeno che difende la sua scelta di aver modificato i regolamenti per l’assegnazione delle case popolari in modo da favorire i residenti storici.

Tra le ultime battute poi c’è anche quella sulle cartelle di esattoriali di Equitalia: “mentre il governo paga i clandestini agli italiani alluvionati e terremotati arrivano le tasse da pagare”.