Recensioni
30 Agosto 2014
Presentato fuori concorso il suo ultimo film She’s Funny That Way

Il ritorno di Bogdanovich a Venezia

di Redazione | 2 min

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BogdanovichIl nuovo atteso film di Bogdanovich, She’s Funny That Way, è stato presentato poche  fuori concorso. Assente da tempo, dimenticato ma poi ‘riscoperto’, per fortuna, dalle ultime generazioni di cineasti, il grande regista americano si può ben considerare un classico la cui storia viene ripercorsa proprio in un documentario della sezione Classici, quest’anno presentato alla Mostra, insieme con un altro grande statunitense come lui, Arthur Penn.

E’ l’America degli Americani che si rifa al proprio cinema, alle tradizioni ed al futuro: non a caso la frase Se non lasci perdere il tuo passato, il futuro ti soffocherà. Frase dal sapore molto prezioso da witz ebraico che fa molto péndant con un’altra sulla stessa scia: Il tuo passato ce l’hai davanti.

E Bogdanovich con questa sua ultima pellicola appena presentata alla 71a Mostra del Cinema di Venezia applica alla lettera i postulati di cui sopra: tutta la pellicola, sophisticated comedy-splendida scatola cinese del citarsi addosso molto woody-alleniano con riferimenti alle musiche (Irving Berlin – Fred Astaire con Check to check) ed agli attori del presente e molti ripresi dal ‘passato, perché i grandi performers non finiscono mai se non son dimenticati – il Charles Boyer e la Jennifer Jones interpreti di Fra le tue braccia, capolavoro del 1946 dell’immenso Ernst Lubitsch che ispirano, a loro modo tutto il fil rouge del film per approdare ad un passato e futuro recenti, l’entrata in scena, alla fine di un Quentin Tarantino che quasi cita se stesso, come ‘amante di cinema’e, notoriamente, creatore di nuovi generi. Insomma non son più i tempi della Corman Factory, quando Roger, l’ideatore dei beta-movies a low cost girava 2 film in quattro settimane al prezzo di uno, ‘educando’, nel frattempo, in senso inglese cioè istruendo e crescendo talenti visionari come, per l’appunto Bogdanovich o Martin Scorsese, per non nominarne che due.
Il film è davvero imperdibile, straordinariamente diretto e recitato da talenti vecchi e nuovi, in una commistione che sa di eternità, per la Settima Arte.

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