31 Luglio 2014
Dopo l'intervento della polizia provinciale, l'associazione chiede alle istituzioni interventi di ripristino

Valli del Mezzano a rischio. Wwf: “Tutto compromesso”

di Redazione | 2 min

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ImmagineLe valli del Mezzano attorno all’argine di Agosta: oltre 18mila ettari di terreni pianeggianti totalmente privi di insediamenti fissi. Un caso unico a livello nazionale, frequentato habitat di molte specie ornitiche, rapaci anche rari, oche e gru. “Tutto compromesso”, dichiarano gli attivisti del Wwf dopo la notizia della denuncia da parte della polizia provinciale di due persone colte a spianare gli argini delle valli per ricavare terreni agricoli. Ma non è l’unico allarme lanciato in queste ore dall’associazione animalista.

“A nulla pare valgano le norme di tutela, secondo cui – fanno notare gli attivisti – tutto il bacino del Mezzano è riconosciuto ai sensi delle normative europee come Zps – Zona di Protezione Speciale per l’avifauna. Mentre esprimiamo il nostro compiacimento per l’intervento della Polizia Provinciale che, a quanto riportato dalla stampa locale, ha bloccato i lavori di spianamento (già purtroppo molto avanzati) sanzionando i responsabili, vogliamo sottolineare che è fondamentale, ora, il ripristino dello stato dei luoghi nella loro preesistente valenza naturalistica. Un ripristino, pur contemplato dalle normative a risarcimento delle manomissioni nelle aree protette, purtroppo mancato, come ci è dato constatare col più vivo rincrescimento in situazioni analoghe, che hanno visto coinvolto lo stesso comprensorio del Mezzano in anni recenti”.

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Una zona delle valli dopo l’opera di spianamento scoperta dalla polizia provinciale

I danni causati dallo spianamento insomma non sono affatto secondari e rischiano di avere pesanti ripercussioni sull’ecosistema delle valli. E secondo il Wwf non si tratta affatto di un caso isolato, dal momento che anche altre vaste aree del Mezzano attende da tempo di essere riportata al suo equilibrio originario. “Ci riferiamo – spiegano gli attivisti – al caso dell’area Medspa, una quarantina di ettari di ambiente naturalizzato totalmente distrutto nel 2010 con la messa a coltura dei terreni, e a quello dei bacini della Cooperativa agricola Braccianti ‘Giulio Bellini’, in parte eliminati nel 2011. Ambiti, entrambi, posti a lato del caratteristico, lunghissimo rettilineo alberato della Strada Mondo Nuovo, che erano divenuti luoghi di elezione del turismo naturalistico. Perdite anch’esse gravissime per il patrimonio biologico e avifaunistico di quella Zps ‘Valli del Mezzano’ che è elemento cardine della rete europea ‘Natura 2000’ nel territorio ferrarese, cui sembra ora destinata ad aggiungersi, in tristissima sequenza, l’ulteriore perdita dei bacini presso l’Argine Agosta”.

E mentre si accumulano i danni ambientali provocati dagli interventi dell’uomo nelle Valli del Mezzano, l’associazione animalista lancia la propria denuncia e si chiede: “Continuando così, con il venir meno uno ad uno dei suoi luoghi più significativi ed in assenza dei necessari ripristini, che ne sarà tra pochi anni del Mezzano?”.

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